Giudizio positivo dalla segreteria dei circoli Pd al bilancio di previsione del comune di Rimini, che questa sera sarà al centro del consiglio comunale. Il gruppo dirigente del si è riunito su stimolo dei Circoli territoriali per confrontarsi su alcune scelte amministrative, una su tutte la reintroduzione del canone sui passi carrai.
“Il quadro complessivo – si legge in una nota firmata dal segretario comunale Alberto Vanni Lazzari – è quello di un bilancio che ha come perno politiche espansive di welfare, sicurezza, cultura, risanamento ambientale, rigenerazione urbana, in continuità con i valori e la sensibilità politica che fin qui ha segnato l’azione dell’amministrazione. Sensibilità in cui il Partito Democratico si riconosce. Sul fronte delle entrate, il raffronto con gli altri capoluoghi di Provincia e i Comuni turistici sul livello impositivo di tasse, tributi, tariffe dei servizi ai cittadini evidenziano come a Rimini siano applicati valori al di sotto della media ed in alcuni casi siano i più bassi in assoluto.”
Ed è proprio in questo quadro complessivo che si inserisce l’introduzione del canone che “è opzionale per circa il 78 per cento dei passi esistenti – specifica Vanni Lazzari – con tariffe ben al di sotto della media regionale, esclude le situazioni a servizio delle disabilità ed è calmierato per le attività economiche e agricole sino all’occupazione di 10 mq”.
“Nessuno – ammette il segretario comunale – vorrebbe agire sulle leve tributarie, sopratutto introdurne di nuove, e su questo punto vi sono legittime opinioni anche all’interno del dibattito di partito, ma un bilancio è il momento di sintesi in cui si mettono in campo anche idee, progetti, si fanno delle scelte per il bene comune.”
A seguito dell’approvazione del documento di bilancio il Pd organizzerà assemblee cittadine per illustrare i principali interventi.
“L’incontro – conclude Vanni Lazzari – ha permesso anche di fare un ragionamento più ampio sulle condizioni in cui operano gli enti locali. Se 10 anni fa sembrava che autonomia e federalismo diventassero le condizioni in cui esercitare l’azione di governo, oggi gli enti sono di fatto ingessati. Per questo è da ritenersi sacrosanta la battaglia dei Comuni italiani per avere maggior autonomia organizzativa, fiscale e di investimenti in cambio del rispetto degli equilibri di bilancio. In questo maniera si può decidere se asfaltare strade , sostenere l’handicap e la sicurezza scegliendo di modulare le leve fiscali ( oggi impossibile) o ad esempio, di avere più strumenti per contrastare l’evasione tributaria”.