Indietro
menu
Cultura Rimini

Nel chiostro di San Giuliano mostra sui borghigiani del '900

In foto: la mostra
la mostra
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 22 dic 2017 14:44
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Si intitola “Le Stagioni del Borgo 2018. Convivio ‘900” la mostra organizzata al Borgo San Giuliano. Protagonisti i personaggi del secolo scorso che hanno fatto la storia del borgo. La mostra è nel Chiostro della Chiesa di San Giuliano Martire

Ad organizzarla Manuela Fabbri che per Conad Tiberio, con la collaborazione di Mario Pasquinelli, Giuliano Ghirardelli e Luca Miserocchi, ha ripercorso la strada del ‘900. “Mettendo in fila – racconta -, ciascuno col proprio apporto differente e complementare le tante vite delle persone che non ci sono più (nessuna di loro) ma che hanno “fatto” uscire dalla reputazione di ghetto che aveva per povertà e commistione di residenti… comunisti, partigiani, anarchici (qualcuno anche non proprio “in pari” con la giustizia) il Borgo San Giuliano”.

Per Le Stagioni del Borgo 2018, Convivio ‘900, ricorda quel sentimento buon vicinato di nativi sul quale la comunità è cresciuta e “ha prodotto” anche i protagonisti nella crescita di Rimini e dell’Italia, scavalcandone a volte anche i confini, raccontando a chi non sa e non c’era, da dove veniamo nel bene e nel male. Le immagini raccolte dal “Bottegone del Borgo”, come è chiamato Conad Tiberio dai borghigiani, passano attraverso le storie delle vita più rappresentative di chi nel Borgo San Giuliano è nato, ha vissuto e infine è tornato“.

La galleria di dicembre/gennaio 2017/18, trova la sua sede naturale nel Chiostro di San Giuliano Martire “il cortilone” della Chiesa che nel secolo scorso è stato il crocevia di tutta la comunità e una scuola di vita per i ragazzi che liberi in strada, divenivano ‘figli del Borgo’. Tutto accade nel ‘900, appunto: le due guerre e la rinascita. Il fascismo, l’antifascismo, gli anarchici, l’emigrazione, le arti e la cultura. Dai nati nell’800 come il famoso contante lirico Ettore Parmeggiani e il critico letterario e lessicografo Alfredo Panzini (che poi fu possidente terriero a Santarcangelo e Bellaria), il cui padre è stato il primo medico condotto del Borgo San Giuliano e abitava esattamente sopra il Ponte, nelle casine poi abattute, agli ultimi che ci hanno lasciato già nel terzo millennio, come Amedeo Montemaggi, insegnate e giornalista, fondatore del Centro Studi sulla Linea Gotica e al commercialista Renato Berti, che riuscì a creare un ponte tra la Parrocchia di San Giuliano e il Circolo Primo Maggio, mettendo a sistema rapporti e relazioni con le prime Feste del Borgo tra laici e irriverenti e i cattolici della Parrocchia“.

Tutto è nato nella sede del Pci e il Bar Pierino dove s’incontrava la municipalità del Borgo “quando Rimini era affidata alla volontà dei singoli piuttosto che delle istituzioni”, si dice di chi ha ispirato la grande musica a Rimini, Glauco Cosmi. Nella società del matriarcato, in cui a prendersi cura dell’impresa famigliare erano esclusivamente le donne, anche senza protagonismo e visibilità, lavorando duramente con piglio deciso e nella povertà più nera, sempre e comunque solidali. Con una svolta storica quando alle osterie per soli uomini si sostituisce il Circolo Primo Maggio, aggregativo e propositivo per tutta la famiglia. E infine, quasi storia dei nostri giorni, di alcuni dei giovani uomini che, creativi e irriverenti, si sono inventati e hanno diretto le prime leggendarie Feste del Borgo.

Se la solidarietà era il miglior valore che ha espresso il Borgo San Giuliano nel secolo scorso ecco il legame col payoff (sottotitolo) altrettanto immateriale col quale si comunica Conad nel terzo millennio: “Persone oltre le cose””.

I protagonisti della Mostra Le Stagioni del Borgo, CONVIVIO ‘900: Guido Nozzoli, Amedeo Montemaggi, Ettore Parmeggiani, Luigi Pasquini, Elisa Mini, Sergio Giorgi “Mazaset”, Mario Cappelli, Glauco Cosmi, Rosina Benzi “de’ Pont”, Sara Gabellini in Pasquinelli, Ida Marzi, Elio Pasquini “Nin Mago delle luci”, Alba Ghinelli, Dino Spadoni, Alfredo Panzini, Arsa Fabrizi, Mario Pedrizzi “Hombre”, Renato Berti, Federico Gorini.