Indietro
menu
Attualità Rimini

Migranti e rifugiati sono il tema della settima Marcia della Pace

In foto: foto di gruppo alla presentazione della Marcia della Pace 2018
foto di gruppo alla presentazione della Marcia della Pace 2018
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 29 dic 2017 13:04 ~ ultimo agg. 2 gen 09:23
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sarà “Migranti e Rifugiati: uomini e donne in cerca di Pace” il tema della settima Marcia della Pace in programma il primo giorno dell’anno. Un tema che, come di consueto, si collega a quello scelto dal Papa per la Giornata Mondiale della Pace. “Il Pontefice – dice Don Maurizio Fabbri, vicario generale della Diocesi – spiega che migranti e rifugiati sono un’opportunità. Serve uno sguardo nuovo per affrontare un cammino verso il nostro destino: essere una sola famiglia. Tenendo presente che integrazione non vuol dire assimilazione.” “Come chiede il Papa – prosegue il vicario – cercheremo di trasformare la città in un cantiere di pace.

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_8g19unkz” width=”400″ height=”220″ /]

Il tema scelto per questo 2018 sarà poi declinato su alcune questioni locali. “La prima – spiega il direttore della Caritas Mario Galasso è quello dei Sinti e dei Rom.” La marcia partirà infatti alle 15 dalla chiesa di San Nicolò con l’arrivo di alcune famiglie Sinti con la fiaccola della Pace. La camminata si concluderà poi alle 17 in Sala Manzoni con la testimonianza di alcune famiglie che hanno accolto in casa alcuni immigrati arrivati sul territorio come richiedenti asilo.

Accanto ai temi più locali ci sarà spazio anche per quelli internazionali. In particolare quello dei profughi siriani in Libano, area dove da quattro anni operano i volontari di Operazione Colomba della Papa Giovanni XXIII. Una famiglia siriana, ospite da anni nel corianese, interverrà quanto la marcia farà tappa a Santa Rita.  “Lanceremo anche una proposta di pace formulata dai profughi siriani – spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba – che chiedono delle zone umanitarie in cui tornare in sicurezza. Queste persone vogliono che non ci sia più la guerra.

Alle 18, in Basilica Cattedrale, ci sarà la messa celebrata dal Vescovo.


La nota stampa

Anche quest’anno si terrà a Rimini, il 1° gennaio 2018 dalle ore 15 alle ore 18, per le vie del centro storico, la Marcia della Pace promossa dalla Diocesi di Rimini, dall’Associazione Musulmana A.C.V. (Associazione Culturale Valconca) con il patrocinio del Comune di Rimini.

L’appuntamento è per il 1° gennaio 2018, data tradizionalmente scelta dal Papa per la Giornata Mondiale della Pace, con ritrovo e partenza dal cortile della Chiesa di San Nicolò, in via Ravegnani, alle ore 15. Si tratterà di un momento ecumenico con interventi di rappresentanti cattolici, evangelici e musulmani. Poi è previsto il cammino per le vie del centro cittadino con una breve sosta davanti alla chiesa di Santa Rita. Agesci, Azione cattolica e i ragazzi del movimento “scoppia la pace” hanno organizzato un momento d’incontro durante il percorso: a tutti verranno dati due cartoncini colorati con domande sulla pace e cosa mi aspetto perché possa “scoppiare”. Ciascuno con le proprie risposte potrà incontrare persone non conosciute e scambiarsi impressioni e testimonianze. La marcia prevede un momento di approfondimento in Sala Manzoni (con testimonianze di famiglie riminesi che accolgono in casa propria immigrati, rifugiati ed ex rifugiati) e sarà conclusa da un breve intervento del Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi.

Marciando per le strade della città gli organizzatori intendono fare proprie le parole che Papa Francesco ha offerto nel messaggio della Giornata:

Siamo consapevoli che aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Ci sarà molto da fare prima che i nostri fratelli e le nostre sorelle possano tornare a vivere in pace in una casa sicura. Accogliere l’altro richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti, nonché risorse che sono sempre limitate”.
“Con la Marcia – e sulla scorta di quanto indicato da papa Francesco – si intende fare della città un cantiere di pace” è l’auspicio del vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri.

Come ogni anno la Marcia intende accendere i riflettori su un tema di respiro internazionale ed uno di livello locale. La scelta del tema di respiro internazionale è caduta sui profughi siriani in Libano e sulla proposta di pace che è nata dalla loro disperazione, raccolta dai volontari dell’Operazione Colomba che vivono con loro da 4 anni, e sulla famiglia siriana arrivata a Coriano con i corridoi umanitari.                                                                                                                         

A livello locale, facendo nostro l’appello della giornata e pensando all’anno appena trascorso, la Marcia concentrerà l’attenzione sui migranti / rifugiati e sui Sinti. “Questi temi vogliono aiutarci a riflettere sulla pace intesa come dialogo e accoglienza concreta e possibile che vanno praticati negli atteggiamenti quotidiani che ciascuno mette in campo: in famiglia, a scuola, sul luogo di lavoro, nel tempo libero” dicono Antonio De Filippis e Mario Galasso, della Commissione Diocesana Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato che prepara la Marcia e tutto il percorso di avvicinamento ad essa e le iniziative che seguono.
“Non possiamo rimanere inermi di fronte al tema della pace. – è il commento di Mohamed Ghamdaoui dell’Associazione Culturale Valconca – Non si può tacere che la guerra fa sempre male, distrugge vite umane e futuro. Con la pace si può costruire un futuro comune a tutti gli uomini: questo è un orizzonte sul quale convergono tutte le religioni”.

La giornata farà da ponte con il 14 gennaio 2018 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal titolo “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.

Alle ore 18 il Vescovo di Rimini celebra la Messa in Cattedrale, nella festa della Madre di Dio.