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Lavoro Provincia

I sindacati invitano ad astensione dal lavoro nei giorni festivi

di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 dic 2017 20:04 ~ ultimo agg. 7 dic 12:18
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“Il lavoro nei giorni festivi non è un obbligo” con questo slogan i sindacati sostengono l’astensione dal lavoro 8 dicembre, 25 e 26 dicembre. Le Organizzazioni sindacali dei lavoratori del commercio FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL della provincia di Rimini confermano la loro contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio. “Il Parlamento – dicono i sindacati in un comunicato stampa– deve riprendere la discussione per porre fine ad una norma sbagliata ed ingiusta. Per queste ragioni, le Segreterie provinciali invitano all’astensione dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in alcuna sanzione”.

“Oggi – spiegano – vediamo rafforzato quanto da noi sempre sostenuto sulla base dei contenuti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: la disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. E’ confermato anche da recenti sentenze che il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l’eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”.

Nelle giornate festive del 8 dicembre, 25 e 26 dicembre FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL invitano ad astenersi dal lavoro festivo i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali della provincia di Rimini.

La liberalizzazione degli orari introdotta nel 2011 con il Decreto “Salva Italia” ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali. “Le nuove regole – concludono le sigle sindacali – ancora ferme in Parlamento, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema. Le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità di riposo.