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Riciclaggio, nel riminese quasi due casi sospetti al giorno

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(archivio)

Nei primi sei mesi del 2017 sono stati 3250 i casi sospetti di riciclaggio in Emilia Romagna, circa 18 al giorno (quinta regione in Italia dopo Lombardia, Campania, Lazio e Veneto). La segnalazione arriva dall’Unità di Informazione Finanziaria, la sezione della Banca d’Italia che monitora le operazioni sospette, trasmesse da intermediari finanziari e professionisti, con l’obiettivo di contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale. Se a livello regionale il maggior numero di segnalazioni arrivano da Bologna (753) anche la provincia di Rimini desta preoccupazioni: con 311 casi sospetti, quasi due al giorno, si piazza al primo posto tra le tre realtà romagnole. A lanciare l’allarme è il coordinatore legalità e sicurezza della Cgil regionale Franco Zavatti. Nelle segnalazioni anti-riciclaggio si va dai bonifici bancari alla vendita di titoli azionari, passando per assegni e finanziamenti.

Le operazioni compiute dagli intermediari finanziari valgono, in media, 1,38 milioni di euro; quelle di industriali o costruttori, in media, 71.500 euro; quelle relative a commerci e servizi, in media, 45.200 euro.
La Cgil si sofferma anche sul capitolo dei paradisi fiscali ricordando che la Regione è sul podio del traffico di bonifici da e verso Paesi paradisi fiscali. In vetta ci sono Modena e Ravenna.