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Bellaria Igea Marina Cronaca

Dopo due anni d'indagini arrestato il rapinatore violento con la maschera di lattice

In foto: un frame della rapina alla Asset Banca di San Marino
un frame della rapina alla Asset Banca di San Marino
di Lucia Renati   
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mer 25 ott 2017 14:07 ~ ultimo agg. 26 ott 10:15
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I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Rimini in collaborazione con la Gendarmeria di San Marino, hanno arrestato a Bellaria Igea Marina uno dei due rapinatori che due anni fa tentò di rapinare l’Asset Banca di San Marino.
La vice direttrice fu ferita gravemente e ricoverata in prognosi riservata.

Dopo due anni d’indagini (ci è voluto anche il RIS di Parma), i Carabinieri hanno arrestato Mariano Onofri di 61 anni, pluripregiudicato di Bellaria Igea Marina, per i reati di rapina aggravata, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.

Le immagini sembrano quelle di un film: due rapinatori con maschere di lattice e una donna, coraggiosa e anche molto furba. Nemmeno i colpi violenti in testa con la pistola, il sangue e le maschere avevano fatto perdere lucidità alla vice direttrice dell’Asset Banca di San Marino la mattina del 16 novembre del 2015 quando, alle otto di mattina, i due delinquenti l’avevano aspettata nel parcheggio dell’istituto di credito e l’avevano aggredita brutalmente. Nei fotogrammi si vede la donna con la testa, le mani e la borsa insanguinate mentre, con i due alle calcagna, entra nella bussola della banca e dice loro di aspettare perché si deve entrare uno alla volta. Ma una volta dentro, ha bloccato l’ingresso e dato l’allarme, costringendo i due a darsi alla fuga (utilizzando l’auto della donna una Fiat 500).

Fu per un dubbio sull’altezza del rapinatore che l’uomo, due anni fa, a poche settimane dalla rapina, venne scarcerato dal Tribunale della Libertà di Bologna. La descrizione dell’amico di Forlimpopoli, che (ignaro delle intenzioni delittuose) gli aveva fatto un favore accompagnando Onofri e il suo complice a San marino con la sua auto, con la scusa di ritirare un’automobile, non avevano convinto il giudice. Ma gli altri indizi, l’analisi dei tabulati telefonici dei tre cellulari, tutti spenti proprio nel giorno della rapina e il ritrovamento della FIAT 500 rubata alla vicedirettrice della banca a poco meno di due chilometri dall’abitazione di Onofri, raccontavano tutta un’altra storia.

Il P.M. titolare delle indagini, Dott. Davide Ercolani, aveva così richiesto al Commissario della Legge della Repubblica di San Marino di autorizzare il personale del R.I.S. Carabinieri di Parma ad effettuare i rilievi sulla scena del crimine per stabilire la compatibilità dell’altezza tra uno dei rapinatori ripreso dalle telecamere della Banca Asset e l’Onofri.
Con la tecnica della fotogrammetria (che si basa su rilievi tridimensionali tramite scansione laser della scena del crimine) è stato accertato che il rapinatore con la maschera di gomma scura e Mariano Onofri sono la stessa persona.

Onofri aveva già scontato sette anni e mezzo di carcere per una rapina commessa a Rovereta, sempre ad una banca, nel 2006.

Onofri è stato arrestato stamattina a casa sua a Bellaria. È nel carcere di Rimini.