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Autunno: viaggiar per mostre, le mie tips

Autunno: viaggiar per mostre, le mie tips

Personae

Dare spazio al talento e alla creatività, in fondo, ha a che fare con un viaggio. In autunno le mie mete preferite, le mostre.

Personae, Erwin Elliott

Come mi salvo la domenica dall’incubo del centro commerciale

E’ autunno, sobh…! Non ce lo ricorda solo il calendario, ma, ad esempio, anche il tramonto che, ogni giorno, arriva sempre prima. Come “sopravvivere”? Cha fare? Non rispondetemi che ci sono i centri commerciali per lo shopping d’autunno, ad esempio, perché personalmente non ci sto! Perché l’autunno è un tempo dove far spazio all’intimità e allo spessore, dopo la leggerezza (che amo) dell’estate. Ancora non è ora di plaid e camino, di un buon libro e di una tazza di the calda. Piuttosto è, ancora, quel tempo di mezzo, quello in cui, personalmente, amo ad esempio andar per mostre. Perché ognuna, in fondo, è come fare un breve viaggio a/r: quando torno a casa mi porto con me sempre qualcosa di nuovo. Ecco il mio itinerario per quest’autunno.

 

Forlì ospita Erwitt Elliott con la mostra delle mostre

Ormai i Musei San Domenico sono diventati importanti quanto i famosi fotografi mondiali che hanno accettato, negli ultimi anni, di esporvi. Le infinite file e l’enorme affluenza per le mostre di Steve McCurry e Sebastião Salgado affermano che è così.  Questo autunno( e fino al 7 gennaio), invece, è di scena Erwitt Elliott, un gigante della fotografia mondiale. In fondo, uno che ha partecipato a un progetto fotografico per il Moma (NYC), che a 35 anni era già accreditato come fotografo alla Casa Bianca e che ha lavorato per un’agenzia come la Magnum e riviste come Life e Vogue, non lo definireste così? Eppure, è altrettanto grande quanto modesto. Afferma che la magia della fotografia sta nell’esser lì, al posto giusto, e il segreto è avere pazienza, perché il momento giusto arriverà. Beh quindi, con uno smartphone in mano, tutti possiamo avere la nostra chance per realizzare lo scatto che ci porterà alla celebrità? Non proprio. Secondo Eliott, è questione di occhi: saper vedere quello che altri, per incapacità o per distrazione, non riescono a vedere. Cosa intende? A Forlì, dove è allestita la sua più grande antologica mai allestita al mondo, lo capirete.

Lisa Rodi, durante la visita

Perché trascorre una domenica d’autunno con Elliott

Streetlife, moda, cani, campagne pubblicitarie e celebs: sono circa gli 180 scatti che Elliott Erwitt, per Forlì, ha selezionato personalmente dal suo vastissimo archivio che conta più o meno 500 mila immagini. Una vita passata con la fotocamera appresso, insomma, a documentare situazioni quotidiane e a ritrarre “Personae”. E’ questo il titolo della mostra, dove  in pratica mette in scena gli ultimi 60 di storia del costume europeo e americano. Ecco perché all’inizio vi ho parlato di un viaggio metaforico. Se poi lo si fa in compagnia di una guida preparata e curiosa, lo stesso viaggio diventa ancora più intrigante. Io ero con Lisa Rodi, oramai il mio Cicerone ufficiale ai Musei San Domenico. Lisa, durante la visita, ha sì tracciato un ritratto a tutto tondo di Erwitt, ma si è anche spinta verso digressioni nel teatro, link alla letteratura e citazioni cinematografiche che hanno aggiunto valore alla mia esperienza rendendola senz’altro migliore.

Tre mostre in una

All’interno della stessa mostra ci troverete anche l’irriverente sezione dell’alter ego di Elliott, André S. Solidor. Ironicamente, è tutto quello che a Erwin non appartiene: uso selvaggio di photoshop, scatti in digitale e solo a colori, nudità ed eccentricità. Il messaggio arriva forte e chiaro e il gioco è racchiuso nel suo acronimo, A.S.S.: una  scelta non casuale, l’inglese non lascia dubbi (!). Alla mostra di Elliott ci sono andata una sola settimana dopo l’inaugurazione, ma c’era già fila (quasi 2mila visitatori in 10 giorni). Niente di piu facile, per vederla, dover aspettare almeno la metà di ottobre, quando nella stessa sede inaugurerà anche la personale di Mustafa Abbagh  (fino al 14 gennaio). E’ un’altra un’antologica fotografica, che all’autore è valsa la cittadinanza onorario a Palermo dove è stata esposta la prima volta. A Forlì’, però, c’è in più l’originalità di due installazioni site specific, una nelle stesse sale dove è esposto Elliott ed una nella Chiesa di San Giacomo, a fianco ai San Domenico, tanto che si potrà acquistare il biglietto cumulativo.

Dal 14 ottobre ai Musei San Domenico con Elliott anche la mostra di Mustafa Sabbagh

Altre mostre d’autunno in Emilia Romagna

Ma l’autunno non dura un weekend, e allora ecco altre tips. E allora qui le mostre che ho già messo in programma, magari interessano anche a voi ?  Per le illustrazioni inconfondibili che escono dalla matita di Milo Manara andrò a Bologna (Palazzo Pallavicini, fino al 21 gennaio), dove c’è anche una collettiva dedicata a Duchamp, Magritte e Dali, tre outsider che mi sono sempre piaciuti (Palazzo Albergati (dal 16 ottobre). E c’è l’esperienza artistica multimediale, che non mi voglio assolutamente perdere, “Van Gogh Alive – the Experience” (ex Chiesa di San Mattia, chiude a metà novembre). Se non avete mai visto un’art experience, beh, non perdetevela!. E’ qualcosa di unico: l’arte diventa entertainment, tra video mapping, dolby surround e tecnologia virtuale. Un altro percorso multisensoriale che mi attira è quello in cartellone a Reggio Emilia (Palazzo Magnani). Qui il viaggio è da Kandinsky a Cage, con musica di sottofondo.

Dalla reclame all’advertising: sempre questione di creatività

Alla tv o sul web gli spot mi infastidiscono, è vero. Al netto di tutto, però, credo che l’advertising, in sé per sé, sia in realtà espressione di un talento artistico. Sarà anche perché lavorare nella pubblicità, tra idee e storyboards, è sempre stato tra i miei sogni di ragazzina. E ora, non mi perdo mai l’occasione di farmi un viaggio lungo mezzo secolo tra locandine vintage e vecchi packaging. Ad esempio, vado pazza per i manifesti pubblicitari d’epoca che scovo ai mercatini. Ecco perché non mi voglio assolutamente perdere una tappa al Museo della Figurina di Modena dove c’è “L’arte in Tasca”, una rassegna bohémienne su réclame e grafica degli anni 1920-1940 (dura fino al 28 febbraio 2018, ed oltretutto è gratuita). La meta, questa volta, sarà Mamiano di Traverseto (RE), Fondazione Magnani Rocca). Prima però, anzi prestissimo, ho in programma una trasferta a Rovereto (TN).

Pippo, l’ippopotamo azzurro creato da Armando Testa per Lines. Una riproduzione vintage scovata a Cesena, “C’era una volta l’antiquariato”

Qui, sta ormai per chiudere i battenti (15 ottobre) la mostra dedicata ad Armando Testa, genio creativo italiano a cui il MART dedica un omaggio in occasione dei cent’anni dalla sua nascita. Se il nome non vi dice nulla, vi basterà vedere una delle sue grandi idee per capire chi è. Se vi dico Carmencita, ad esempio vi viene in mente qualcosa? Anche lui, come i grandi fotografi e i grandi artisti, ha fatto un pezzo di storia di questo nostro Paese. E io gliene sono profondamente grata.

da mytrolleyblog.com