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Cronaca Rimini

Violenza su 18enne in stazione, arrestato presunto autore

In foto: l'arresto
l'arresto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 12 ago 2017 13:05 ~ ultimo agg. 13 ago 14:48
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E’ un cittadino nigeriano, con permesso di soggiorno, il presunto stupratore della 18enne a Cattolica. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi nei bagni della stazione di Cattolica. L’uomo, 30 anni e regolare in Italia, è stato arrestato ieri dalla Polizia di Rimini dopo essere stato riconosciuto dalla vittima, una giovane straniera ospite di una comunità per emigranti rifugiati.
Le indagini della Squadra Mobile sono partite dopo che la 18enne è finita in ospedale lo scorso 7 agosto a causa delle lesioni subite durante lo stupro.

La sera del fatto il 30enne ha accompagnato la ragazza, conosciuta un paio di giorni prima, alla stazione dei bus. Giunti alla fermata dei pullman l’uomo con una scusa, si è fatto accompagnare sino ai bagni pubblici ove improvvisamente l’ha afferrata per un braccio e costretta a entrare nei bagni delle donne, chiudendo la porta alle spalle con un chiavistello per poi violentarla: a nulla sono valse le implorazioni della ragazza e i suoi tentativi di chiedere aiuto poiché immobilizzata dall’uomo.
La ragazza però approfittando della momentanea assenza dell’uomo (che uscito dal bagno in cui si era consumata la violenza per lavarsi le mani in un lavandino nell’antibagno ed avendo visto lo stesso riporre un telefonino all’interno della sua borsa che aveva momentaneamente abbandonato incustodita), lo ha estratto digitando il numero del proprio fidanzato al quale, in tutta fretta e senza ulteriori spiegazioni, gli ha chiesto di memorizzare quel numero, riponendo nuovamente l’apparecchio nella borsa del suo violentatore.

Il numero è servito agli investigatori per risalire all’identità dell’intestatario della scheda telefonica, un conoscente del nigeriano e poi al presunto stupratore.
La Polizia, con una scusa, ha convocato l’intestatario della scheda e il presunto stupratore insieme a altri giovani africani: quando il 30enne è stato riconosciuto dalla vittima, sono scattate le manette.

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