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Trattativa Carim, situazione complessa

Offerte per azioni ordinarie Carim, si parte dal 9 aprile

una sede di Crèdit Agricole

Per la Carim la situazione resta complessa. Lo Schema volontario, azionista di Cassa Cesena, ha già ricapitalizzato con 280 milioni proprio l’Istituto cesenate e dovrebbe ricapitalizzare ora la Cassa di Risparmio di Rimini e quella di San Miniato prima di cederle a Cariparma – Credit Agricole. Ma, riferisce l’agenzia Radiocor, i conti dell’operazione al momento non tornano e la dote di 420 milioni dello Schema non è sufficiente. Tra le ipotesi sul tavolo quella della convocazione di un’assemblea straordinaria dello Schema che con maggioranza qualificata del 95% dovrà deliberare un aumento della dote.

Oggi da Lando Maria Sileoni, segretario generale del sindacato di bancari Fabi, arriva intanto un appello: “Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”.

Sileoni ricorda che che Cariparma Credit Agricole, guidata dal ceo Giampiero Maioli, “nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria. Il poco tempo a disposizione richiede tempestività e pragmatismo”.

La scadenza inizialmente prevista per la due diligence Carim è stata spostata dal 15 luglio a fine mese.