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Cronaca Rimini

Evasione da 33 milioni nel commercio online, denunce e sequestri

In foto: repertorio
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di Redazione   
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gio 8 giu 2017 14:33 ~ ultimo agg. 9 giu 15:25
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I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno concluso un’attività di contrasto all’evasione fiscale internazionale e alla frode all’IVA ed alle Imposte sul reddito. Gli interventi di Polizia Tributaria e le conseguenti indagini di polizia giudiziaria su delega della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di disarticolare un’associazione per delinquere dedita a reati di frode fiscale internazionale nel settore del commercio online di apparati elettronici. L’operazione è stata denominata “Mercurio web”.

Le investigazioni, partite sulla base di input informativi forniti dal II° Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza – Ufficio Cooperazione Internazionale, sullo sviluppo di segnalazioni per operazioni sospette e sull’analisi di rischio effettuata attraverso le banche dati e gli applicativi informatici in uso al Corpo, sono state sviluppate dalle Fiamme Gialle riminesi individuando una serie di elementi utili a dimostrare che due società, con sede formale nella Repubblica di San Marino, svolgevano la propria attività prevalentemente in Italia, attraverso un sito internet di dominio italiano con server ubicato in Italia.

Il Gruppo di Rimini, anche avvalendosi di informazioni pervenute dalle Autorità del Titano tramite la procedura di mutua assistenza amministrativa, a seguito degli accertamenti esperiti ha constatato la “estero-vestizione” delle due società operanti nel settore del commercio on-line di prodotti elettronici; identificato l’amministratore di fatto delle due società, un 42enne residente a Santa Maria Capua Vetere (CE); individuatoa  Rimini il magazzino nel quale veniva stoccata la merce oggetto delle vendite online; ricostruito l’occultamento di ricavi per circa 70 milioni di euro; individuato ulteriori 13 imprese ubicate nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Pescara e Pisa che, pur avendo fornito circa 10 milioni di euro di apparati elettronici alle due società estero vestite, risultavano aver omesso di presentare le prescritte dichiarazioni dei redditi per le annualità interessate dalle operazioni.

Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria il 42enne casertano, un 63enne residente a Città di Castello e un 44enne residente a Santarcangelo per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale internazionale. Denunciati anche i 13 rappresentanti legali delle imprese fornitrici delle due aziende estero-vestite, per il reato di omessa dichiarazione.

Il P.M. inquirente Paolo Gengarelli, su proposta del reparto operante, ha avanzato una richiesta di sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare di 33 milioni di euro (importo pari alle imposte evase), provvedimento emesso dal Giudice per Le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini ed eseguito dai finanzieri nelle province di Rimini, Forlì Cesena, Caserta, Perugia e Viterbo e, attraverso un’apposita richiesta di assistenza giudiziaria, esteso nella Repubblica di San Marino.

Il 42enne è stato anche denunciato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, poiché le indagini economico patrimoniali svolte per dare esecuzione al provvedimento del G.I.P., hanno permesso di rilevare elementi che portano ad ipotizzare che l’indagato, dopo la notifica dei verbali, per sottrarsi al pagamento delle imposte ovvero di interessi o sanzioni amministrative relative alle imposte in questione, abbia alienato al padre parte dei propri beni per rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. L’operazione non è sfuggita alle Fiamme Gialle che nel mese di maggio scorso hanno cautelato anche i cespiti oggetto della presunta vendita simulata.