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Politica Riccione

Confronto CDO. Il commento del giorno dopo di Tosi e Vescovi

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 6 giu 2017 16:10
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Il giorno dopo il dibattito tra i candidati a sindaco del comune di Riccione organizzato dalla CDO in piazzale Ceccarini arrivano i commenti di Renata Tosi e Sabrina Vescovi. Il confronto sarà proposto su Icaro TV (canale 91) giovedì alle 21,15.

Renata Tosi:

“Il confronto con i candidati a sindaco organizzato dalla Compagnia delle Opere lunedì sera in piazzale Ceccarini, incentrato su alcuni aspetti centrali per la nostra città, mi ha confermato della bontà di alcune strade intraprese  e di nuovi progetti previsti nel nostro programma. Allo stesso tempo è saltata all’occhio la singolare difformità di vedute, emerse sul palco, in temi di importanza primaria per Riccione a proposito di misure di agevolazione e semplificazione immaginate per il settore turistico, a partire dalle strutture alberghiere. La variante al Regolamento Urbanistico Edilizio, approvata dal Consiglio Comunale, si aggancia diritta alla nuova Legge Regionale sull’Urbanistica con l’obiettivo di fondo di dare slancio e riqualificazione per una rigenerazione urbana della città a consumo zero del territorio. In sintonia con la legge regionale che prevede incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto presentato, la nostra variante permette ad un hotel di incrementare la sua superficie del 20% lasciando all’imprenditore la libertà di destinazione a nuove camere o appartamenti con interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Un nuovo modello di sviluppo e di opportunità per i nostri operatori turistici, presentato e discusso in occasione di vari incontri con gli ordini professionali, categorie e comitati. Sorprende che per Sabrina Vescovi permettere nuovi investimenti per le premialità non sia una buona soluzione di sviluppo e di investimento quando la riconversione o il miglioramento, in termini di offerta turistica di vecchie strutture alberghiere, ha il chiaro e unico scopo di sostenere chi vuole fare impresa, favorendo la qualità dei progetti da pianificare in maniera semplice e veloce.

Non solo strumenti urbanistici perché, sempre sul versante turistico, abbiamo investito correttamente gli introiti della tassa di soggiorno sbloccandola dal mutuo del Palazzo dei Congressi, in cui l’aveva incastrata il Pd, per utilizzarla a supporto di iniziative turistiche con il coinvolgimento di consorzi e comitati.

Altro capitolo importante i giovani e l’occupazione giovanile. Oltre a favorire borse di studio per avvicinare i ragazzi alle imprese e alla costituzione della Agenzia delle Idee come luogo di raccordo sulle opportunità di occupazione a loro rivolte, ci attende il lavoro di riconversione dell’ex Hotel Smart.

Un bene confiscato alla mafia, che dopo l’esperimento dell’ex night La Perla oggi destinato ai ragazzi e alle band giovanili, diventerà un luogo di scuola dove realizzare una prima forma di impresa autogestita. Una bella sfida da intraprendere con imprese, scuola ed ente pubblico.

Un altro immobile sequestrato alla mafia, verrà infine utilizzato per la realizzazione dell’Emporio Solidale con la Consulta della Solidarietà e il coordinamento della Caritas, così da raggiungere la doppia finalità di recuperare locali sottratti all’illegalità per destinarli alla Comunità. Ed è a quest’ultimo progetto che abbiamo destinato, nella mia amministrazione e in collaborazione con tutte le associazioni di volontariato riccionesi, le risorse comuni che un tempo venivano distribuite a pioggia per dare così in comune accordo risposte più concrete alle continue esigenze e bisogni dei nostri cittadini”.

 

Sabrina Vescovi:

Il tema della scuola richiede giustamente un’attenzione centrale. Ha a che fare con i nostri figli, con la sfida del futuro. L’incontro promosso dalla CDO è servito a confermare il nostro impegno nel sostenere la scuola, pubblica e paritaria. Non perché siamo in campagna elettorale, ma perché convinti della necessità di garantire la libertà di scelta educativa. Non si tratta di un proclama, chi mi conosce lo sa bene. E ricorderà anche. In questo caso specifico direi che i fatti hanno preceduto di gran lunga le parole.

Il riconoscimento delle scuole paritarie e del loro valore, della necessità di garantire alle famiglie libertà di scelta educativa, a Riccione ha anticipato i tempi, rispetto a quel che è accaduto poi nel resto della nostra regione. Ero un giovane presidente di consiglio comunale, legislatura 1995-1999, quando Riccione sottoscriveva la convenzione con le scuole paritarie, a cui poi seguì anche lo stanziamento di un contributo. Una somma che negli anni è rimasta tale, senza più essere rimessa in discussione. Mai cancellata ma nemmeno potenziata. Anche durante l’ultima, breve, amministrazione Tosi.

Oggi la domanda si fa diretta e quanto mai attuale. ‘Ritenete di voler consolidare e accrescere questo rapporto già esistente? Rispetto alla crescente difficoltà economica delle famiglie quali misure possono essere messe in campo per sostenere e rispettare la libertà di educazione?’ ci è stato chiesto nel confronto di ieri sera. Ma perché le risposte siano davvero efficaci occorre un necessario approfondimento. Certo che ragioneremo sul come poter aiutare le famiglie, su come poter continuare a garantire la libertà di scelta. Ma dovremo farlo anche tenendo conto dell’ancora tanto che serve alla scuola oggi.

Le necessità sono complesse. Dal proseguire gli interventi di miglioramento sismico delle strutture all’apertura di un confronto con le istituzioni coinvolte per verificare meglio la ricettività delle scuole in relazione all’andamento demografico, così da poter programmare, in base alle necessità, la futura pianificazione, quindi eventuali ampliamenti e nuove costruzioni. Ben sapendo che il sistema formativo integrato a Riccione è una realtà ormai consolidata e che all’amministrazione comunale spetta un ruolo di coordinamento delle diverse realtà che ne fanno parte, dallo Stato all’Asp, scuole paritarie pubbliche e private, cooperative sociali, parrocchie e associazioni.

Non c’è alcuna prospettiva di esternalizzazione dei servizi all’infanzia, ribadisco, nel nostro programma. Al contrario credo nella necessità di tornare a investire in maniera importante su educazione e formazione, un investimento che, i grandi pedagogisti, ha un effetto moltiplicatore con benefici per tutta la comunità”.