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In piazza Tre Martiri la preghiera per i cristiani perseguitati

In foto: la locandina
la locandina
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 20 apr 2017 12:33
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Torna questa sera in piazza Tre Martiri a Rimini la preghiera di Appello all’Umano, un appuntamento di preghiera fedele che si ripete ogni 20 del mese. Alle 21 sarà recitato il rosario, per i cristiani perseguitati in Medioriente cui seguirà la testimonianza di Tony Battah, siro-cattolico di Damasco.

Di seguito la lettera di Pasqua di Padre Ibrahim da Aleppo inviata agli amici riminesi.

Cari amici,

con grande gioia e nella fede ci avviciniamo alla celebrazione del più importante avvenimento della nostra fede cristiana; la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, il quale per la Sua Morte e Risurrezione ha vinto la morte e il male, e ci riempie della Sua Vita in abbondanza. Lui stesso è la nostra Vita, la nostra Speranza… la Nostra Pace

In quale atmosfera celebreranno la Pasqua quest’anno i cristiani diAleppo ? In quella della Resurrezione ? La guerra è veramente finita ? I gruppi armati sono usciti da Aleppo mentre il fiume di missili ha smesso di devastare le case. Ci siamo riappropriati del terreno bruciato e dei palazzi completamente distrutti. Molte famiglie hanno perduto le loro case e oggi vivono in condizioni miserabili, quasi disumane…

La pace è ancora molto fragile. Non viviamo nella sicurezza, ci sono ancora segnali di cellule terroristiche « addormentate » che possono risvegliarsi in qualunque momento. Viviamo nella paura continua degli attentati, soprattutto durante le feste e le celebrazioni…

La guerra intorno alla città continua ; la notte sentiamo i bombardamenti e i rumori delle fucilate, arrivano molti corpi dei giovani che fanno servizio militare…ogni tanto, l’unica strada principale che porta ad Aleppo è occupata dagli scontri. Subito i prezzi aumentano… Se l’assedio si prolunga per più di tre giorni, vengono a mancare la frutta e la verdura che provengono dalle campagne… I giovani sono reclutati al servizio militare; spesso sono dei padri di famiglia, o comunque l’unico sostegno economico alle loro famiglie.

Soffriamo anche la mancanza d’acqua. L’elettricità c’è solo in giornata per qualche minuto e in modo non continuo…

Prima della guerra Aleppo era la più grande città industriale della Siria, assicurando il 60% della produzione del paese, oggi è una città paralizzata, senza industrie, e perciò vi è anche un grande sciopero.

Le condizioni di vita rimangono sempre molto dure. Manca il necessario per la vita quotidiana. Molte persone sono sofferenti, afflitte, povere.

Molte persone come Giobbe hanno perduto tutto della loro vita: casa, famiglia, salute…

Abbiamo tanta disoccupazione e i prezzi sono elevatissimi. Anche chi ha un lavoro e lavora tutta la giornata non riesce a guadagnare il necessario per nutrire la sua famiglia per un mese, per i prodotti igienici, per le cure mediche e i medicinali, ecc. Il 93% delle famiglie ha bisogno di aiuto.

Moltissime persone sono malate, perfino ricoverate, a causa dell’avvelenamento dell’acqua. Non c’è acqua potabile, bisogna comprarla ed è molto cara.

Ma il fuoco brucia ancora sotto la cenere… Ci sono dei germogli di speranza che spuntano :

– chi riceve aiuto dalla parrocchia si chiede : come posso io aiutare gli altri ? E si impegna come volontario – i bambini durante la Quaresima hanno fatto dei sacrifici privandosi di qualcosa, con la somma ricavata hanno comprato dei dolci per gli anziani in casa di riposo, trasmettendo loro amore e gioia ; – i giovani hanno fatto un pellegrinaggio alle chiese distrutte dalla guerra. In questo gesto di condivisione hanno espresso la loro tristezza, ma anche la loro fede nel fatto che la vera Chiesa forma i suoi fedeli, i discepoli di Cristo e il loro desiderio di ricostruirLa secondo l’esempio di San Francesco, patrono della nostra parrocchia.

Questi sono solo dei piccoli esempi… Le cose grandi iniziano da cose piccole, da quelle più semplici : una stretta di mano, un sorriso… Abbiamo molta speranza che questi piccoli semi faranno veramente dei grandi miracoli.

Oggi sentiamo «la grande influenza » della Chiesa ad Aleppo, la sua « grande potenza morale » e vogliamo approfittarne della nostra autorità morale per condurre il paese al dialogo, alla pace, per riparare questa bella società-mosaico che è stata ferita nella sua unità.

Questa missione affidataci dal Signore la accogliamo come opportunità per testimoniare i comportamenti espressi nel Vangelo. Gesù infatti ci ha detto : « Gratuitamente avete ricevuto, grauitamente date ». (Mt 10,8). Noi abbiamo visto la gratuità di Qualcuno che ha donato la Sua vita per noi e col nostro servizio tanto spirituale quanto umanitario non facciamo altro che riflettere la Sua Gratuità e Carità senza aspettarci alcuna ricompensa. Ciò è la nostra gioia e la nostra forza. Questa forza di carità ci è stata donata da Qualcuno che ha vinto le forze del male e della morte…tale forza è la « forza della Sua Resurrezione » che ci vivifica ogni giorno nel Mistero del Suo Corpo e del Suo Sangue. É grazie a questo che noi possiamo fare, nel campo del servizio all’altro, più di ciò che noi possiamo e immaginiamo.

Da questa forza della Resurrezione noi ne siamo semplici testimoni, anche per voi fratelli e sorelle di tutto il mondo, membri del solo Corpo di Cristo, che sperimentate come noi la stessa fonte di vita e di azione. Ci auguriamo che voi sentiate sempre di più questa forza del Risorto nella vostra vita e che diveniate sempre di più testimoni di questa forza che ha vinto la morte e il peccato, per essere a vostra volta fonte di vita eterna a tutti coloro che sono vicino a voi.