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Economia Rimini

Gnassi: Carim resti legata al territorio, nessun muro a prescindere

In foto: una filiale
una filiale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 22 apr 2017 11:15 ~ ultimo agg. 19:27
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Mentre gli ultimi sviluppi vedono l’istituto diretto verso l’operazione con Cariparma, Credit Agricole, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi interviene sulle prospettive per Banca Carim. Non si fanno nomi di altri istituti o partner, ma si sottolinea la necessità che anche col nuovo assetto l’istituto continui a rappresentare il territorio. Sul metodo nella ricerca del partner, Gnassi auspica che non ci siano preclusioni preconcette ma si giudichino la serietà e i fatti.


L’intervento del sindaco Gnassi:

“Sono giorni decisivi per le sorti della Cassa di Risparmio di Rimini. Seguiamo attentamente gli sviluppi delle trattative per l’acquisizione in corso, perché Carim, da sempre, ha un ruolo fondamentale nella vita di decine di migliaia di famiglie, imprese, cittadini sul territorio riminese. Non voglio entrare nel merito di questioni che devono riguardare espressamente la banca e l’operazione più ampia che riguarda altri istituti di credito di province vicine ma, alla stregua di quello già avanzato dalle forze sociali e sindacali, ribadire come la nuova forma che prenderà Carim debba comunque continuare a riguardare e coinvolgere il territorio, le sue famiglie, le sue imprese, le sue forze sociali e economiche, le sue istituzioni.

In questo senso il primo ‘banco di prova’ sarà davvero il piano industriale della nuova gestione la cui elaborazione, a mio avviso, dovrà coinvolgere necessariamente i dipendenti e i portatori d’interesse. Il nostro è un territorio dinamico, che si sta riscattando dalla crisi ripensando anche al proprio modello di sviluppo e avendo deciso di portare avanti sfide che stimolano e coinvolgono il tessuto economico e imprenditoriale. La storia della Cassa di Risparmio di Rimini, dunque, è stata, è e dovrà considerarsi anche in futuro indissolubilmente legata alle nostre comunità e al loro sviluppo. Perché la cassa di Risparmio è di Rimini, dei suoi 7500 soci, dei dipendenti, dei correntisti, delle centinaia di migliaia di persone, famiglie e imprese hanno dato fiducia nei decenni a questo istituto di credito, facendolo crescere e crescendo essi stessi.

Per il resto mi limito a dire questo: non mi piacciono le preclusioni, i muri a prescindere, i fuochi di sbarramento più o meno interessati, e dunque di questa nuova vita della Carim e di chi ne sarà protagonista la nostra comunità giudicherà la serietà dei fatti e non le parole. C’è ancora un patrimonio di credibilità su questa banca, costruito e rafforzato da intere generazioni di riminesi, che rimane fondamentale per ciò che sarà di questo territorio in futuro. E’ una responsabilità ma anche e soprattutto un valore fondamentale a servizio di chi verrà”.