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Politica Rimini

Crac Aeradria. Pecci (Lega) attacca: imputati gestivano Rimini come "cosa loro"

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
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dom 23 apr 2017 11:38 ~ ultimo agg. 11:39
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Rimini gestita come “cosa loro”. Dal capogruppo della Lega Marzio Pecci arriva un duro affondo al sindaco Gnassi e a quello che definisce “sistema Rimini” dopo l’ultima udienza sul Crac Aeradria nella quale il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati (vedi notizia). Sul problema giudiziario sarà il Gip a decidere, dice Pecci, ma si è aperto anche un problema di ordine politico visto che nell’indagine si è scoperto “che gli imputati avevano messo in piedi una organizzazione politica volta ad usare il patrimonio della città di Rimini come fosse “cosa loro“.” Secondo il capogruppo della Lega “questo modo di amministrare la cosa pubblica ha fatto fallire Rimini perché non è stato capace di dare una risposta né ai meriti né ai bisogni della città generando un impoverimenti qualitativo della economica e della vita cittadina“.
Pecci parla di “inaffidabilità del Sistema Rimini” che però non è stato sufficiente “a spingere i cittadini alla ribellione perché molti dirigenti delle associazioni di categoria erano convinti che ancora avrebbero potuto attingere da quel sistema favori e prebende utili per aumentare il proprio potere a spese dei soci e dei cittadini onesti che ogni giorno faticano ad arrivare al fine mese“. Default Carim, Trc, Start Romagna, esternalizzazione degli asili, microaree per i nomadi sarebbero per l’esponente leghista il risultato di “un’Amministrazione comunale che si presenta debole con i forti e forte con i deboli“.

La stagione del Sistema Rimini va chiusa al più presto” attacca Pecci che punta il dito non solo sul PD ma anche su Patto Civico colpevole di sostenere quel sistema contro cui per anni i suoi esponenti si sono battuti. “Un sistema – conclude – miseramente fallito al di là delle possibili assoluzioni o condanne giudiziarie degli imputati“.