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Attualità

Contrasto gioco d'azzardo, modificato regolamento pubblicità. Ma Erbetta critica

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 12 apr 2017 16:30 ~ ultimo agg. 13 apr 12:46
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Oggi in Prima Commissione Consiliare a Rimini è stato illustrato e approvato il “Regolamento per la disciplina degli impianti di pubblicità e propaganda e degli altri mezzi pubblicitari sulle strade e sulle aree pubbliche e di uso pubblico” del Comune  di Rimini.

Gli obiettivi sono garantire un’attività pubblicitaria rispettosa della sensibilità, delle fragilità e della dignità delle persone e vietare le comunicazioni commerciali che pubblicizzano i giochi d’azzardo sugli immobili di proprietà o gestione comunale, e su quelli dati in concessione o affitto a terzi. E’ previsto  anche il divieto di sponsorizzazione comunale per qualsiasi forma di attività legate a forma di pubblicità contrastante con il codice Iap (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria), riconosciuto da un patto di intesa siglato con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che prevede una comunicazione commerciale onesta, veritiera e a tutela del pubblico e dell’interesse generale.

Si tratta di modifiche – spiega l’Amministrazione Comunale – che hanno lo scopo di assicurare la realizzazione di una comunicazione commerciale come servizio per il pubblico, con particolare riguardo alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo patologico e al divieto di gioco per i minori. Nello specifico, l’articolo inserito – l’1 bis – recita:

Comunicazioni commerciali vietate

1. In tutto il territorio comunale è vietata l’installazione di cartelli, insegne d’esercizio e altri mezzi pubblicitari di ogni tipo il cui messaggio pubblicitario non rispetti i principi espressi dal Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale relativi a “Violenza, volgarità, indecenza”, “Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona”, “Giochi con vincita in denaro” .

2. In tutto il territorio comunale è vietata qualsiasi forma di pubblicità (anche fonica) contrastante con i principi del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale richiamati al comma 1.

3. Tali comunicazioni commerciali sono vietate anche qualora l’esposizione venga effettuata su veicoli di ogni genere.

4. Analogo divieto sussiste qualora di tali comunicazioni venga richiesta l’affissione sugli impianti comunali.

5. Le pubblicità che non rispettino i principi di cui al comma 1 sono altresì vietate sugli immobili di proprietà dell’Amministrazione o in gestione alla stessa, così come sugli immobili comunali dati in concessione/affitto/uso a terzi.

6. Ogni forma di pubblicità contrastante con le disposizioni dettate dal citato Codice, non può essere oggetto di sponsorizzazioni per le attività svolte dall’Amministrazione comunale.

7. L’inosservanza di tali divieti comporta la revoca immediata dell’autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari.

8. Le autorizzazioni rilasciate prima dell’entrata in vigore del presente Regolamento dovranno essere adeguate alle disposizioni su citate in occasione del loro rinnovo o subentro.

9. E’ istituita una commissione di tre persone, che valuti i casi di pubblicità controversa, deputata al rilascio del nulla osta entro 3 giorni dalla richiesta per autorizzazioni ed affissioni

“Si tratta di misure volte a tutelare i cittadini e i consumatori – spiega l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini – soprattutto quelli più sensibili al fenomeno in espansione del gioco d’azzardo e alle ludopatie. Con la crisi economica si sono espanse negli ultimi anni l’utilizzo di slot machine, sale bingo, ricevitorie, gestione di apparecchi di intrattenimento, sale scommesse, con circa 350 le persone prese in carico negli ultimi 10 anni per ludopatie e gioco d’azzardo patologico nel territorio riminese. Con queste nuove disposizioni andiamo a garantire lo svolgimento di un’attività pubblicitaria più rispettosa ed etica”.

Mario Erbetta, capogruppo di Patto Civico, che già aveva avanzato perplessità sul regolamento, si è astenuto nel voto di oggi e con un post su Facebook spiega le motivazioni: “Fino a dove uno Stato puo’ imporre dei comportamenti ai suoi cittadini, giocare, mangiare, divertirsi, per salvaguardare la salute degli stessi? Fino a dove lo Stato Etico puo’ comprimere la liberta’ del singolo e dell’impresa in nome di una demagogica uniformita’ di massa che dovrebbe preservarci da ludopatie? Fino a quando lo Stato Etico manterra’ l’ipocrisia di vietare di facciata un comportamento ludico e guadagnare tanto denaro su tale comportamento sperando che continui ad alimentarsi? Oggi in prima commissione si e’ parlato di modifiche al regolamento comunale sulla pubblicita’ relative in particolare al divieto di pubblicita’ relativa ai giochi d’azzardo sugli stalli e proprieta’ del Comune di Rimini. Io mi sono astenuto perche’ ritengo che tali modifiche siano solo un modo ipocrita e di facciata di dare una soluzione ad un problema di ludopatia di cui non si conosce ancora l’entita’. Da qualche tempo il vento demagogico di uno Stato Etico scuote le nostre Istituzioni spronando gli amministratori locali a regolamenti che metodicamente vengono cassati dai Tar regionali. E’ capitato al tar della Toscana che ha abbrogato il regolamento del Comune di Firenze che limitava gli orari relativi alle sale slot e al Tar della Campania che ha ritenuto illegitimati tutti i regolamenti restrittivi relativi alle sale slot. Ora tocca a Rimini e si parte con il divieto di Pubblicita’ di sale slot. Si prevede la realizzazione di una commissione di Censura che vagliera’ quali pubblicita’ non incitino al gioco d’azzardo e quali si. Quali insegne siano nocive alle menti dei nostri figli e quali siano lecite per la giusto equilibrio psichico dei minori. Un simbolo errato, un’allusione in piu’ e si e’ alla berlina comunale. Ma é questa la Rimini che vogliamo? E’ questo il nuovo mondo che vuole lo Stato Etico? Una commissione di censura valutera’ oggi la giusta pubblicità e domani magari il giusto cibo da mangiare o il giusto vestiario da vestire? Scusate ma io voglio poter sbagliare liberamente da solo! E voglio educare alla libertà le mie figlie, voglio educarle ai pericoli del gioco, dell’alcol, del fumo, dell’Aids. E dopo averle informate dei pericoli della liberta’ voglio che anche loro siano libere di sbagliare consciamente se lo vorranno. Ma sbaglieranno da Donne Libere senza l’ imposizione di tre saggi di una commissione di censura. Lo Stato Etico ci vuole tutti uguali uniformati ai comportamenti pseudocorretti, ma schiavi senza identita’. E io non ci sto!”

A Erbetta risponde il segretario comunale del Partito Democratico Alberto Vanni Lazzari:Consigliamo al consigliere di maggioranza nonché capogruppo del Patto Civico, il Sig. Erbetta,  di rientrare dalla sua prolungata deriva sul presunto ruolo di un opprimente Stato Etico, da un’inquietante visione  del futuro simil Orwelliana dove ai cittadini   “non sia consentito di poter sbagliare liberamente …..” ! Parole sue.
Una volta  presa coscenza dei drammatici dati riferiti alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico, il Sig. Erbetta si renderà conto che non si è votato – lui escluso ovviamente, in piena libertà –   nessun provvedimento ispirato a un severo proibizionismo, ma  una serie di azioni tese a limitare forme di messaggi  pubblicitari non rispettosi  dei principi espressi dal Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale relativi a “Violenza, volgarità, indecenza”, “Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona”, “Giochi con vincita in denaro” .
Una forza di Governo come il Partito Democratico ritiene  fondamentale che gli italiani siano efficacemente informati sulle reali possibilità di vincita al gioco. E che ne conoscano i rischi. Un paese civile lascia liberi i suoi cittadini di giocare i propri soldi, ma li rende consapevoli. Come per il fumo: nessuno vuole proibirlo, ma sulle sigarette c’è scritto che è pericoloso. È indispensabile un’attenzione speciale ai soggetti più deboli.
Libertà e consapevolezza”.