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Attualità Provincia

Tariffe alte e querelle con AiRiminum, la risposta dei tassisti

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 17 mar 2017 13:38 ~ ultimo agg. 18 mar 13:49
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Chiamati in causa più volte nelle ultime settimane, i tassisti di Rimini hanno voluto oggi rispondere alle polemiche e alle sollecitazione arrivate da varie parti. A parlare a nome della categoria è il presidente della Cooperativa Taxi di Rimini Stefano Pulazza che cerca di mettere un po’ di ordine.

In primis sulla querelle con AiRiminum. “Se la richiesta di aumentare il pedaggio (carico e scarico) a 5 euro è per venire incontro ai turisti allora noi ci stiamo e rilanciamo – dice Pulazza – siamo disposti a far scendere il costo della corsa a patto che però la differenza vada nelle tasche dei cittadini e non di AiRiminum“. Tradotto, i tassisti sono disposti a far scendere la tariffa per l’aeroporto anche a 16/17 euro rispetto agli attuali 20 ma a patto che non ci siano pedaggi oppure che siano più contenuti. Pulazza fa l’esempio dello scalo di Bologna dove la tariffa per l’aeroporto va dai 14 ai 18 euro ma a i tassisti pagano solo 50 centesimi ed esclusivamente per il carico dei passeggeri. In ogni caso, nonostante dal primo aprile scatti l’aumento del pedaggio da 2 a 5 euro, i taxi non ritoccheranno la tariffa per il Fellini. Certo, dicono sorridendo, non ci sarà la fila per andarci.

Altro capitolo, quello delle tariffe. Federconsumatori ieri ha presentato una ricerca nella quale si evidenzia come i taxi riminesi siano i più cari in Regione e non solo. “E’ vero – ammette Pulazza – che lo scatto di partenza a 4,80 è alta ma è una scelta dettata dalla peculiarità del riminese che è molto dispersivo con 15 km di lungomare ma che poi all’interno si apre a ventaglio. Molte volte per una corsa di due chilometri se ne devono percorrere 8. Questo giustifica lo scatto d’apertura più alto. Bisogna però tenere conto che noi abbiamo tariffe a base multipla dove al costo chilometrico vengono assommati vari supplementi. Tra questi c’è la sosta oraria che entra in ballo quando la vettura è ferma e quando avanza a meno di 20 km/h. Ebbene questi supplementi sono molto più bassi rispetto ad altre realtà. Abbiamo penalizzato la corsa breve ma a beneficio di quella lunga e medio lunga. Per ovviare a questa problematica abbiamo però messo in atto tutta una serie di convenzioni con alberghi e Palas con tariffe bloccate.”

Infine da Pulazza arriva anche una risposta a chi, come la Federconsumatori, ritiene che le 70 licenze del comune di Rimini e le 141 della provincia siano troppo poche per una realtà turistica. Tema non nuovo per i tassisti che più volte hanno spiegato che sarebbe impossibile tararne il numero in base ai picchi estivi di arrivi visto che poi nel periodo invernale il lavoro è molto più ridotto. “Abbiamo elaborato uno studio che evidenzia come Rimini sia perfettamente in media nazionale” dice il presidente del CoTaRi.

Dai tassisti arriva anche un appello ai ragazzi che frequentano le discoteche ad utilizzare i taxi e non gli autisti abusivi (“non è vero che si risparmia ed è molto più rischioso” dicono).


 

Il comunicato stampa

La Cooperativa Taxi di Rimini interviene sulla polemica del pedaggio richiesto da AiRiminum con un incremento previsto dal 1 Aprile da 2 a 5 euro per corse da e per l’aeroporto. “Se la richiesta di aumentare il pedaggio (carico e scarico) a 5 euro serve per andare in direzione dei clienti” ha dichiarato durante la conferenza stampa Stefano Pulazza Presidente di CoTaRi (in foto) “vista la provocazione. rilanciamo abassando il costo della corsa, a patto che però la differenza vada nelle tasche dei cittadini e non di AiRiminum”. Dunque la controproposta dei tassisti è che la corsa per l’aeroporto invece degli attuali 20 euro possa scendere a 16/17 euro senza però dover pagare pedaggi a chi gestisce l’aeroporto. Pulazza poi cita la situazione bolognese”All’aeroporto Marconi la tariffa si attesta tra i 14 ai 18 euro ma a i tassisti pagano solo 50 centesimi e solo per il carico dei passeggeri”. In ogni caso, nonostante dal primo aprile scatti l’aumento del pedaggio da 2 a 5 euro, i taxi non ritoccheranno la tariffa per il Fellini. Certo, dicono sorridendo, non ci sarà la fila per andarci.

Dai tassisti arrivano poi le precisazioni, dopo l’accusa di Federconsumatori di essere il servizio più caro in Emilia Romagna . “Se si fa un’analisi dei costi superficiale può sembrare così – puntualizza Pulazza – infatti lo scatto di partenza a 4,80 è alto ma è una scelta dovuta ad un territorio dispersivo come il nostro, con 15 km di lungomare ed un’entroterra che si apre a ventaglio. Molte volte per una corsa di due chilometri se ne devono percorre più del triplo. Questo giustifica lo scatto d’apertura più alto. Ma attenzione, abbiamo tariffe a base multipla dove al costo chilometrico vengono sommati vari supplementi che da noi sono più bassi Tra questi c’è la sosta oraria che entra in ballo quando la vettura è ferma e quando avanza a meno di 20 km/h. Abbiamo penalizzato la corsa breve ma a beneficio di quella lunga e medio lunga. In più per trasparenza e a tutela dei clienti abbiamo messo in atto da anni tutta una serie di convenzioni con alberghi e Palas con tariffe bloccate.”

Pulazza poi risponde a Federconsumatori sul numero di licenze troppo esigue.”70 licenze per il comune di Rimini e 141 provinciali sono in linea perché si deve fare la media tra i picchi estivi di pochi mesi e il resto dell’anno, abbiamo elaborato uno studio e Rimini risulta perfettamente in linea con la media nazionale”.