Bangladesh ...with love!
Quanti anni hai? Da quanto tempo sei in Italia? Cosa vendi nel tuo negozio? Come vanno gli affari? È un San Valentino “alternativo” quello che abbiamo festeggiato il 14 febbraio scorso. Per l’occasione siamo andati a far visita ai negozi bengalesi dei nostri genitori per intervistarli e conoscere di più il loro lavoro. Il nostro tour è iniziato a Hossain bigiotteria di Fahim, dove abbiamo incontrato suo zio. Poi ci siamo trasferiti nel negozio di bigiotteria di Tasmia, poi nell’alimentari di Niloy e Safayet, infine nel minimarket di Sheam. Tutti sono stati molto gentili con noi e ci hanno raccontato un sacco di cose.
“Al negozio di Niloy e Safayet vendono alimenti «halal » cioè “leciti” secondo l’islam. Per noi mussulmani «halal» significa mangiare carne macellata in modo tradizionale, evitare carne di maiale e alcol. Prima della macellazione, e anche prima di mangiare, diciamo «bismillah» cioè “inizio, in nome di Dio”. Tamara
“Anch’io sono bengalese ma di religione induista che è una religione di minoranza nel nostro paese. A differenza dei mussulmani, noi non usiamo il velo e possiamo mangiare carne di maiale. Invece, come in India, consideriamo sacra la mucca…”. Prithy
“Quando siamo usciti dal negozio di Tasmia abbiamo incontrato il fratellino di Fahim: è un patatino… Alla fine siamo anche stati nel negozio di Sheam che è un po’ diverso perché vende alcolici”. Saad “Mahabub è mio zio, ma in realtà non è il fratello di mia mamma perché da noi, in Bangladesh, quando uno è molto amico della famiglia lo chiamiamo zio…”. Fahim
“Durante il giro dei negozi abbiamo incontrato mia mamma e mia sorellina Suba. Sono stato molto contento di farla conoscere a tutti i miei amici e ai ragazzi del Centro. Tutti dicono che assomiglia a mio fratello Abu!”. Yousuf