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Politica Riccione

Unione Civica: trattati da schiacciabottoni, non è questione di poltrone

In foto: Fabio Mercatelli (ex consigliere Unione Civica)
Fabio Mercatelli (ex consigliere Unione Civica)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 24 feb 2017 17:03 ~ ultimo agg. 18:37
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Nel pomeriggio arriva anche l’intervento di Unione Civica sulle vicende politiche riccionesi. Il gruppo non ci sta alla lettura della propria defezione dalla maggioranza come ripicca per questioni di poltrone non ricevute. La nota è firmata dai consiglieri Fabio Mercatelli, Filippo Urbinati, Emanuele Montanari, Francesco Montalto, Michele Mingucci.

“Se davvero il nostro intento fosse stato quello di aspirare a delle poltrone, avremmo accettato le soluzioni di posti di lavoro e di cariche di lustro offerteci dal sindaco. Questa è stata la sua apertura, il tentativo di un mero scambio di poltrone che nulla lascia intravvedere al nostro reale desiderio di impegnarci nella politica cittadina. Ma la negazione dell’ assessorato non è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso bensì il continuo opporre quella chiusura che in due anni e mezzo ha mortificato tanti rapporti e chiuso ad una reale crescita della città. L’ incapacità di realizzare interventi importanti sulla città e l’ immobilismo nei progetti tanto decantati ma inesistenti darà vita, nei prossimi giorni, come già nei scorsi, a lunghi elenchi di cose che si potevano fare ma per colpa di “qualcuno” non si sono potute fare”.

 “Ci sono fatti per noi gravissimi quali la perentoria privazione della libertà di creare associazioni o comitati da parte di cittadini nell’ interesse della città, pena l’ uscita di comunicati che le condannano, e l’avallo continuo ad aggressioni personali e la violenza verbale ma, soprattutto, pubblica, perpetrata ormai da anni, che hanno creato un clima di immobilismo e timore di finire in un tritacarne che poco ha a che fare con il bene comune ma ne ha tanto, invece, con il controllo del potere e dei cittadini”.

 “I progetti più importanti sono rimasti tutti al palo, le proposte con cui ci siamo presentati ai cittadini inelle liste della maggioranza, completamente abbandonate. Non si è fatta mai una discussione comune sulle scelte di fondo di come impostare il bilancio, non si è mai ragionato insieme su cosa fare e come gestire Geat e le nostre partecipate, non è mai stato generato o desiderato il coinvolgimento sulle scelte che riguardano i servizi e la programmazione delle manutenzioni. Tutte le volte che abbiamo chiesto di essere partecipi di queste scelte e di non essere considerati solamente degli “schiacciabottoni” in consiglio, ci è stato risposto picche. Questa maggioranza non era più tale perchè non ci hanno mai considerato parte di essa”. 

 Per concludere: “Abbiamo fatto una scelta sofferta, abbiamo deciso di dimetterci quando abbiamo capito che non c’erano più le condizioni minime di convivenza e di collaborazione e come noi lo hanno pensato tutti. Ma bastavano 13 voti”. “E’ importante che la città capisca che la situazione attuale è la risultanza di due anni e mezzo di governo che, nei modi, ha completamente trascurato l’ importanza ed il valore dei rapporti e delle sinergie. Ha imposto scelte che, come abbiamo visto in tanti casi, erano più la misura di una rivalsa che non di un desiderio di bene per la nostra città. Ora saranno i cittadini a fare le loro valutazioni, Riccione non rischia la paralisi o un lungo commissariamento. Noi ci daremo da fare per farla ripartire con slancio, recuperando il tempo andato perduto negli ultimi mesi”.