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Economia Rimini

Rottamazione multe, Rimini conferma il no. Niente condoni a Da.Ma

In foto: repertorio
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di Redazione   
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mer 8 feb 2017 13:05 ~ ultimo agg. 9 feb 13:55
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Confermando l’intenzione già anticipata prima della scadenza del primo febbraio, il Comune di Rimini ha scelto di non aderire alla cosidetta “rottamazione delle multe”.   Entro il 1° febbraio infatti i comuni potevano decidere di aderire alla “definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali”, che permetterebbe ai cittadini morosi di pagare le ingiunzioni fiscali relative a multe e tributi notificate dal 2000 al 2016 senza sanzioni e secondo le modalità da stabilirsi adottando uno specifico regolamento comunale. I comuni che per i servizi di riscossione non si avvalgono di Equitalia (per il Comune di Rimini è la Sorit) avrebbero dovuto farlo con specifica delibera ma Rimini ha deciso di non farlo. La “rottamazione” è un tema che ha diviso i capoluoghi: secondo un approfondimento pubblicato ieri da Repubblica, in Emilia Romagna si sono schierati per il no oltre a Rimini anche Ravenna, Ferrara, Bologna e Parma. Hanno invece aderito Modena, Piacenza e Forlì-Cesena.

Quanto alla motivazione, l’Amministrazione Comunale di Rimini parla di una scelta di equità: “il provvedimento nei fatti è un vero e proprio condono e rappresenta uno schiaffo nei confronti di tutti i contribuenti che anche con fatica pagano regolarmente le tasse e le multe”. Sottolineando, nel caso specifico riminese, il peso di Da.Ma, la società in fallimento che ha realizzato la struttura di via Bassi: sui tributi in questione Da.Ma ha un peso del 70% e con la rottamazione “di fatto si andrebbe paradossalmente ad agevolare la posizione di chi ha contribuito a creare uno dei principali buchi neri della città”.

Escludendo Dama, i carichi tributari in riscossione coattiva ammontano a 1,8 milioni di cui 500mila condonabili, soprattutto da contravvenzioni stradali. L’Amministrazione ricorda inoltre di avere già adottato misure a favore di chi è in difficoltà con l’ampliamento delle rateizzazioni, con un maggior numero di rate concedibili e senza fideiussione, e la riduzione del tasso d’interesse al tasso legale, molto più basso di quello di Equitalia.