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Cronaca Morciano

Revocati i domiciliari, per Battazza l'obbligo di firma. La soddisfazione del PD

In foto: Battazza negli studi di Icaro tv
Battazza negli studi di  Icaro tv
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 13 feb 2017 19:32 ~ ultimo agg. 14 feb 19:11
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Il Giudice delle Indagini preliminari Cantarini, accogliendo la richiesta dei legali, ha revocato gli arresti domiciliari a Claudio Battazza imponendo una misura più leggera, l’obbligo di firma. Battazza era stato arrestato dalla Guardia di Finanza lo scorso 3 febbraio con l’accusa di indebita induzione a dare e promettere utilità per un contratto di sponsorizzazione. Le sue immediate dimissioni hanno modificato la sua posizione rispetto alla possibilità di reiterazione. E pur rimandendo l’impianto accusatorio, il legale Piero Venturi vede comunque nell’attenuazione della pena un primo risultato della documentazione prodotta e di quanto esposto da Battazza nel lungo interrogatorio di garanzia sei giorni fa. Negli ultimi due giorni Battazza aveva tra l’altro ottenuto speciali permessi per visitare in ospedale la figlia che ha appena partorito.

La notizia è stata appresa con soddisfazione dai rappresentati del Partito Democratico


 

la dichiarazione del segretario provinciale Juri Magrini:

Sono molto contento e felice soprattutto per l’uomo e per i suoi familiari. Oggi sono andato a fargli visita e ho trovato una persona stremata per  la custodia cautelare ma consapevole di aver agito sempre nell’interesse del Comune e della sua comunità e questo è certificato anche dall’Ordinanza di sostituzione della misura cautelare in cui si cita “al Battazza non si addebitato fatti corruttivi o di concussione minacciosi,  e neppure di aver intascato denaro o di aver utilizzato il proprio potere amministrativo per esclusivi fini economici personali…”.Come Segretario queste affermazioni sono più che sufficienti per ribadire la mia piena fiducia nell’uomo Claudio e nel Sindaco Battazza. Per tutto il resto sono convinto che l’eventuale percorso giudiziario potrà chiarire ogni cosa.

La dichiarazione del deputato Tiziano Arlotti

Siamo felici e sollevati allo stesso tempo per la notizia della revoca degli arresti domiciliari del sindaco di Morciano, Claudio Battazza. Conoscendolo da sempre non dubitavamo che con il passare dei giorni, e quindi con i riscontri che via via avrebbero chiarito i diversi passaggi dell’indagine, sarebbe emersa forte e senza ombre la sua rettitudine e la correttezza dei comportamenti, sia come persona che come amministratore della cosa pubblica. Certo, l’iter giudiziario dovrà completarsi e esaurirsi nei prossimi, obbligatori passaggi ma già la decisione odierna permette di mettere un punto fermo in ogni discussione e nel dibattito pubblico. E davvero oggi va rimarcata (e ringraziata) soprattutto la pazienza e la forza d’animo di Claudio e della sua famiglia.
Detto questo però non va dimenticato come la sua recente vicenda con la giustizia abbia avuto un incipit molto serio e grave, con un improvviso provvedimento di arresto che, onestamente, avrebbe atterrato un toro e con motivazioni apparse da subito singolari. Era ed è evidente a tutti, ai morcianesi ma anche a chi a Morciano non abita, che Battazza in ordine alla riqualificazione dell’ex stabilimento Ghigi altro non ha fatto che quanto annunciato e sottoscritto nel programma di mandato. E cioè cercare il recupero di un’attività produttiva e uno spazio strategico per la vita della vallata, andando però in riduzione di carichi urbanistici rispetto al PUA del 2008. Questo Battazza ha dichiarato in campagna elettorale e questo ha fatto negli anni e dunque rimproverargli di avere fatto ‘favori’ ai privati risulta quantomeno bizzarro. La stessa questione della sponsorizzazione è altrettanto bizzarra. Un contratto regolarmente firmato dalle parti e che genera un ordinario contenzioso amministrativo, con formali lettere di sollecito e altrettanto ufficiali risposte, viene portato come elemento a sostegno di una tesi ‘criminale’, di prevaricazione del pubblico amministratore nei confronti del privato investitore. Chiaramente il proseguo dell’inchiesta dovrà fare assoluta chiarezza sull’intera vicenda ma già adesso scaturisce in maniera netta e indubitabile l’enormità dell’iniziale provvedimento di arresti domiciliari per una persona incensurata e stimata, che adesso tira un sospiro di sollievo a seguito di chiarimenti messi in fila in pochissimi giorni. Chiunque si fosse trovato nei panni di Claudio Battazza probabilmente ne sarebbe uscito distrutto per questo evidente cortocircuito a causa del quale stava dietro l’angolo il pericolo di perdere in un istante reputazione, credibilità, la fiducia in ogni cosa e in ogni persona. Il fatto che Battazza si sia messo tutto questo alle spalle, con fermezza pari a calma, ne dimostra una volta di più lo spessore come uomo e come amministratore. Uno spessore di cui Morciano e il Partito democratico non possono fare a meno.