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Regione Turismo

Destinazione Turistica Romagna, Commissione regionale approva Statuto

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la Riviera
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 23 feb 2017 11:08 ~ ultimo agg. 15:55
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Lo statuto di Destinazione Turistica Romagna, la nuova area turistica istituita dalla Giunta regionale su proposta delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. è stato approvato ieri in Regione dalla Commissione Politiche economiche presieduta da Luciana Serri. (astenuti Movimento 5 stelle e Lega Nord). Lo Statuto la rende ente pubblico di personalità giuridica con una sua autonomia anche amministrativa e finanziaria. Destinazione Turistica Romagna comprende quattro province, 42 Comuni, cinque Unioni di Comuni che rappresentano in tutto 38 enti locali


 

La sintesi del dibattito (a cura dell’Assemblea Regionale):

Destinazione turistica è solo il primo passo di un percorso previsto dalla legge regionale sul turismo che “darà una svolta notevole al nostro territorio”, introduce l’assessore al turismo e commercio, Andrea Corsini, che sottolinea come la proposta coinvolga un gran numero di Comuni, anche quelli con una vocazione turistica più debole di altri. “Non solo,” aggiunge l’assessore, “nello Statuto è specificato che le realtà interessate potranno aderire anche successivamente”. Raffaella Sensoli (M5s) solleva alcuni dubbi. “Il rischio è quello di privilegiare le aree turistiche già consolidate invece di promuovere altre che ne avrebbero più bisogno”. La consigliera esprime le sue perplessità anche sulle quote di partecipazione: “Bisognerebbe definire criteri di proporzionalità che mettano in luce i territori meno forti turisticamente”. Aggiunge Sensoli: “Penso anche che dare peso elettorale, come si legge nello Statuto, ai presidenti delle province non sarebbe molto corretto visto che alcuni sono anche sindaci delle località in questione”. L’assessore non mette però in discussione lo Statuto visto che “i Comuni hanno scelto liberamente di aderirvi”, e chiarisce che i criteri per valorizzare le destinazioni turistiche meno forti potranno essere definiti anche più avanti. Solleva qualche dubbio sul fatto che Destinazione Turistica Romagna possa andare a pregiudicare alcune realtà a scapito di altre, anche Massimiliano Pompignoli (Ln). Il consigliere pone anche l’accento su alcuni punti dello Statuto, in particolare sulle quote associative da pagare e sulla durata “illimitata” dell’ente. Aggiunge inoltre: “Sono d’accordo sulla valorizzazione del brand Emilia-Romagna ma bisogna far riferimento anche al nostro territorio, ai problemi di circolazione e delle infrastrutture. Noi oggi votiamo una cornice ma il contenuto lo vedremo solo in corso d’opera”. Soddisfatta invece la presidente della Commissione, Luciana Serri (Pd): “Si tratta di un tassello importante per l’economia turistica del nostro territorio”. Al più presto verrano istituite altre due aree: Destinazione Città metropolitana di Bologna che comprenderà anche Modena e Destinazione Emilia con Piacenza, Parma e Reggio-Emilia.

Il consigliere riminese del PD Nadia Rossi era stata relatrice della Legge Regionale: “L’aspetto innovativo della legge regionale sul turismo è quello di non promuovere più singoli prodotti turistici, ma aree che racchiudano elementi diversificati che, se integrati, possano rispondere al meglio alle esigenze di pubblici compositi.  – La Romagna è un distretto turistico naturale, di cui Rimini è certamente la locomotiva ma che corre lungo un binario che, dalla costa all’Appennino, attraversando le città d’arte e della cultura, ambienti mozzafiato e una terra che offre prodotti enogastronomici conosciuti in tutto il mondo, rappresenta un unicum di eccellenza e qualità. L’opportunità da cogliere è quella di mettere tutto in rete, sfruttando il potenziale economico e promozionale di ogni tessera del mosaico”.

 

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