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Brasini si mette in gioco per un nuovo ruolo nella Federazione Italiana Handball

In foto: Gian Luca Brasini in azione (foto Il Ponte)
Gian Luca Brasini in azione (foto Il Ponte)
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 feb 2017 11:07
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L’assessore allo Sport del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini, si mette in gioco per un nuovo ruolo nella Federazione Italiana Handball. L’annuncio di Brasini in un’intervista rilasciata al sito specializzato www.handballtime.it.

Ecco l’intervista:

“Non parlerei di una nave che sta affondando ma di una nave incagliata che deve riprendere il largo”. Gian Luca Brasini, “gloria” della pallamano italiana, attualmente assessore al comune di Rimini, utilizza un esempio abbastanza chiaro per inquadrare la situazione di un movimento che attende con ansia il verdetto delle urne per capire, conoscere, il destino che l’attende.

Non tutti lo sanno ma Brasini, oltre quaranta presenze in nazionale e un curriculum nei club di tutto rispetto, ha titoli e competenze per poter giudicare il livello della pallamano italiana, ricoprendo, infatti, il ruolo di Marketing Supervisor della EHF.

All’interno della Federazione Internazionale, Brasini svolge una preziosa funzione di raccordo tra la Federazione e i club che partecipano alla Champions League, assicurandosi – prima di ogni altra cosa che quello della pallamano sia, soprattutto, un “prodotto spendibile” dal punto di vista televisivo.

“Un incarico di grande prestigio che mi coinvolge e che, soprattutto, appaga il mio desiderio di pallamano…”. Un desiderio che Brasini un po’ per necessità e un po’ per scelta non ha esaudito in Italia almeno fino a qualche giorno fa. Ora, però, fa parte a pieno titolo della squadra de “Il Perimetro” guidata dal candidato presidente Pasquale Loria, candidato al prossimo Consiglio Federale.

Cosa è accaduto. “È accaduto che programmi, progetti e uomini mi sono piaciuti. Si è creata immediatamente una sintonia, un feeling naturale. Mi sono ritrovato nelle idee, mi sono piaciute le persone che compongono questo gruppo ed ho dato naturalmente, spontaneamente la mia adesione al Progetto. Mi rimetto in gioco anche in Italia nella speranza che questa nave possa disincagliarsi e prendere il largo. Ovvio – aggiunge – che il divario con l’Europa oggi è enorme e quindi bisognerà lavorare contemporaneamente su due fronti, sull’attività corrente e sul futuro. Non è impresa facile, ma se avremo la possibilità di poter governare il movimento, avremo l’obbligo di provarci senza risparmio di forze ed energie”.