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Politica Riccione

Via Veneto, la ciclabile della discordia. Le posizioni di PD e Oltre

In foto: viale Veneto
viale Veneto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 31 gen 2017 21:59 ~ ultimo agg. 23:26
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Lunedì si è svolto un incontro con i cittadini di San Lorenzo, organizzato dal Partito Democratico presso il Caffè Veneto, sulla pista ciclabile di Via Veneto nel tratto dal centro commerciale Boschetto al cavalcavia autostradale, i cui lavori sono iniziati proprio in questi giorni.
“Tanti gli interventi incentrati sul problema della sicurezza – si legge nel resoconto trasmesso dal PD –  che un’arteria viaria così “ristretta” certamente produrrà, sia a causa dei limitatissimi ambiti di manovra a tutti i mezzi, ma soprattutto per le enormi difficoltà che sicuramente incontreranno le ambulanze o i mezzi del vigili del fuoco per farsi largo fra carreggiate che, una volta occupate su entrambe le corsie, non lasceranno passare neppure uno spillo.
In molti hanno poi ricordato come proprio la pericolosità della via, con limitata ampiezza delle carreggiate in passato, portò l’amministrazione all’allargamento della stessa, proprio in previsione di un futuro aumento del carico di traffico e di come oggi appaia folle il tornare al passato, con la pericolosissima diminuzione delle carreggiate evidenziate dal nuovo progetto”.
Altra preoccupazione espressa dai residenti,”il fatto che il notevole rallentamento del traffico sull’asse viario, porterà di conseguenza ad un considerevole aumento dell’inquinamento, dovuto alle emissioni dei veicoli e quindi all’incremento dei famigerati PM10, e non da ultimo sono state espresse notevoli preoccupazioni dai numerosi frontisti i passi carrai, per l’estrema pericolosità dei continui attraversamenti della ciclabile sui passi stessi”. Il PD  cita poi gli interventi dei commercianti della via, “preoccupati sia per le loro attività economiche che per le difficoltà delle modalità di sosta per i rifornimenti, che si verranno loro a creare con la nuova viabilità” che “inoltre non tiene per nulla in considerazione lo sbocco e l’impatto che avrà la nuova SS16, che verrà proprio a connettersi su Via Veneto attraverso Via Udine, i cui abitanti se vorranno dirigersi verso il monte, impossibilitati a farlo dal cordolo/spartitraffico che sostituirà l’attuale rotonda, dovranno incanalarsi verso il mare e ritornare poi indietro dalla rotonda di San Lorenzo”.
“Ferma restando la certezza che costruire una ciclabile proprio a fianco di un asse viario, che vedrà un considerevole aumento dell’inquinamento da gas di scarico ed anche in considerazione della filosofia delle piste ciclabili, ed ancor più per il fatto che la pista sarà utilizzata anche da madri con minori al seguito, appare un controsenso, una contraddizione ed una pura follia”.

Conclusione: i partecipanti hanno deciso di costituirsi in delegazione di quartiere per richiedere un immediato incontro al sindaco, affinché si possa pensare a rivisitazioni e correttivi da portare all’opera stessa.

Il gruppo “Oltre” ne ha per tutti: “Entrambe le soluzioni progettuali, che si sono prospettate nel tempo, presentano vantaggi e punti di criticità. La soluzione che è in corso di realizzazione sta sollevando una serie di perplessità alimentate più da ragioni e rancori di ordine politico che da motivazioni tecniche.
Di certo la Tosi ha ancora una volta tradito la promessa di confrontarsi con la gente prima di avviare la realizzazione di opere pubbliche ed a causa di tale atteggiamento che il quartiere si è sentito “tradito”. Ma sconcerta anche la posizione del PD che in 70 anni non è stato capace di realizzare la pista ciclabile più attesa nell’ex. quartiere rosso ed ora, a babbo morto, si prodiga in critiche, riunioni e delegazioni per fermare o modificare il progetto. C’è da chiedersi che tipo di opposizione faccia il PD se i suoi consiglieri sono capaci di prendere coscienza di un’opera pubblica solo durante la sua esecuzione. La Tosi in due anni e mezzo è stata capace di aprire un solo cantiere pubblico … e cosa facciamo lo fermiamo? Senza soluzioni alternative percorribili? Per altro il restringimento di cantiere ha prodotto un rallentamento del traffico a vantaggio della sicurezza e una volta ultimata l’opera, la sede di cantiere si allargherà nuovamente di circa un metro come previsto dal progetto, nel più totale rispetto del codice della strada (anzi con dimensioni superiori al minimo prescritto). La vera critica da muovere all’amministrazione è quella di dotarsi quanto prima di un piano complessivo di intervento della mobilità lenta e non procedere frammentariamente con interventi a spot”.

Oltre chiede “di procedere immediatamente al collegamento del segmento ciclopedonale in corso di realizzazione con il resto del circuito ciclabile cittadino (ovvero con il sottopassaggio vicino alla ex scuola di S.Lorenzo) ed anche il proseguimento della pista sino al confine con Coriano al fine di raggiungere chi abita nella zona a monte del viale Veneto”.