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Cattolica Sanità

Ospedale Cervesi. Comitato: non soddisfatti da incontro con sindaco

In foto: l'ospedale Cervesi di Cattolica
l'ospedale Cervesi di Cattolica
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 6 gen 2017 15:15
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Si è svolto ieri a Cattolica l’incontro tra il Sindaco Mariano Gennari, l’Assessore Pesci e una delegazione del Comitato in difesa dell’ospedale Cervesi, in particolare di Fisiopatologia della Riproduzione e di Ginecologia di cui si teme il trasferimento. Il comitato ha espresso le proprie preoccupazioni sul futuro del nosocomio cattolichino e il primo cittadino, pur apprezzando l’impegno dei cittadini, ha detto che, alla conferenza territoriale dei sindaci in programma il 9 gennaio, il suo voto sarà favorevole alla riorganizzazione ospedaliera. Gennari ha spiegato che sarà massima l’attenzione dell’amministrazione e che è disponibile a condividere con il comitato copia dell’intervento che farà mettere a verbale in conferenza.

Il comitato ha consegnato al sindaco una serie di richieste per cercare di scongiurare il trasferimento di Fisiopatologia della Riproduzione e di Ginecologia e la trasformazione del Day Hospital di Oncologia in un Day Service Ambulatoriale.

 Di seguito la lettera che hanno consegnato a Gennari:

Il Comitato in difesa dell’ospedale Cervesi sostiene che le nostre eccellenze debbano essere difese e salvaguardate, a partire proprio da Fisiopatologia della Riproduzione, il cui spostamento comporterebbe anche la perdita del servizio di Ginecologia che attualmente è di riferimento per tutta la zona della Valconca sino a Rimini; i due ambiti specialistici funzionano anche adesso su due binari paralleli e la ricollocazione del primo sembra un comodo espediente per cancellare anche il secondo. Chiediamo pertanto al Sindaco di rappresentare questa e le successive proposte alla conferenza dei Sindaci, impegnandosi a far mettere nero su bianco nella stesura definitiva del piano di riordino ospedaliero quanto necessario a scongiurare che l’ospedale cittadino diventi struttura di comunità.
È quindi indispensabile che la perdita di quattro dei posti letto attualmente a disposizione dell’Unità Operativa di Medicina Interna venga definitivamente depennata dalla bozza illustrataci dal Direttore Generale dell’Ausl Romagna, eliminando di fatto la possibilità che il nostro ospedale diventi struttura di comunità. Nell’ottica di evitare un sottodimensionamento progressivo, è bene chiedere di mantenere il Direttore dell’U.O. di Medicina anche quando l’attuale primario andrà in pensione.

 Proponiamo che nell’U.O. di Oncologia, che attualmente funziona come Day Hospital, non solo vengano mantenuti tutti i posti letto ora disponibili, ma che vengano progressivamente incrementati, per evitare che i servizi esistenti possano un domani trasferirsi a Rimini. Sempre per evitare un progressivo impoverimento dei servizi forniti, crediamo sia imperativo ripristinare subito il servizio diEmatologia Oncologica e quello di Psicoterapia a sostegno dei malati oncologici.

 

Proponiamo poi il rafforzamento della U.O. di Chirurgia della Spalla e del Gomito, anche facendo leva sui servizi collegati quali piscina riabilitativa, palestra e laboratorio di biomeccanica, possibilmente avviando percorsi di collaborazione con l’Università di Bologna.

Proponiamo di incrementare l’attività chirurgica delle sale operatorie, in particolare se non si riuscisse a impedire il trasferimento di Fisiopatologia della Riproduzione. A questo proposito si segnala che da un anno è sparito un altro servizio che potevamo vantare, e cioè la chirurgia sulle ernie inguinali e ombelicali, mentre è già attiva la chirurgia della colonna vertebrale, eseguita da un neurochirurgo in servizio a Cesena che spesso si sposta a Cattolica e che potrebbe essere incentivato ad intensificare gli interventi di questo tipo nel nostro ospedale.
Inoltre, per un’equa distribuzione dei sacrifici e per la preservazione del principio di salvaguardia della salute, proponiamo che il nostro attuale Primo Intervento si arricchisca di strumenti funzionali che permettano di stabilizzare i pazienti in condizioni critiche prima del trasposto ai centri di cura di livello superiore; a questo proposito dovrebbe essere superfluo sottolineare che i servizi offerti dal nostro ospedale tutelano anche i turisti, oltre che i cittadini residenti.

 Infine chiediamo al Sindaco di attivarsi con l’amministrazione riccionese per una difesa congiunta dei servizi erogati dai due ospedali.