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Lavori socialmente utili per profughi. Lisi: con Ci.vi.vo abbiamo anticipato

un gruppo di profughi impegnati nei Ci.vi.vo

Con l’esperimento nell’ambito dei Ci.vi.vo il comune di Rimini ha anticipato un provvedimento che il Governo dovrebbe aver inserito nel pacchetto sull’immigrazione che sarà presentato mercoledì. L’idea è che per i richiedenti asilo ci sia l’obbligo di svolgere lavori socialmente utili, nell’attesa di ottenere lo status di rifugiato. “Una novità importante – commenta il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi – che la nostra comunità, con i Ci.vi.vo ha peraltro già iniziato a mettere in pratica in via sperimentale da diversi mesi”. Fino ad ora sono stati 25 i ragazzi che “hanno prestato attività all’interno dei gruppi di volontariato, impegnandosi in particolare nella cura del verde pubblico e dei giardini, nella piccola manutenzione delle scuole e dei cimiteri o ancora aiutando nella realizzazione di eventi e di attività culturali“.

L’obiettivo è di un percorso verso l’integrazione: “nel tentativo da una parte di scardinare quelle resistenze basate sulla paura e sulla diffidenza e dall’altra parte di dare un’opportunità ai migranti che arrivano nel nostro Paese, consentendo loro di sentirsi utili alla collettività e di dare il loro contributo. E’ un modo di instaurare un rapporto di collaborazione naturale tra la comunità accogliente e chi è accolto, valorizzando le capacità e le diversità, perseguendo un obiettivo comune”.

E poi il sindaco mette in luce un aspetto particolare: “Mi piace sottolineare il ruolo dei nostri anziani che si trovano ad insegnare ai giovani migranti mestieri e lavori, dandogli competenze che gli potranno servire in futuro e allo stesso tempo facendogli conoscere elementi della nostra cultura e della nostra identità; diventando cioè esempio reale di cosa significhi integrazione e impegno costruttivo per la comunità.

E’ chiaro che nel momento in cui questo ‘esperimento’ messo in atto da Rimini dovesse diventare disposizione legislativa, l’impatto positivo sarebbe molto più elevato e sistematico”.