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Arriva il Natale (e la pista di pattinaggio più lunga ce l'abbiamo noi)

In foto: un centro commerciale USA
un centro commerciale USA
di Gianluca Angelini   
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mar 13 dic 2016 07:07 ~ ultimo agg. 07:10
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Con il Natale ormai dietro l’angolo, dalle mie parti – ma è così un po’ in tutta Italia e nel resto del mondo – le città si agghindano per l’occasione. Dai borghetti ai comuni più grandi, è tutto un gran fermento. Si preparano eventi, si addobba ogni cosa capiti a tiro, si creano piste di pattinaggio un po’ ovunque. Si organizzano mercatini. Presepi di ogni genere.
Niente di particolare, si fa dappertutto e pure da tanto. A maggior ragione in zone turistiche. ‘Epperò’, a leggere sulle bacheche e sulle pagine online sembra essere partita la sfida a chi c’è l’ha più lunga e grande, la pista di pattinaggio. A chi lo ha più luminoso e alto, l’albero di Natale. A chi ha copiato chi. Come se ci fosse tutta ‘sta esplosione di fantasia. Come se incarnasse chissà quale peccato capitale mostrare un albero-installazione già visto, forse, in una altra città; un addobbo usato, in passato, per abbellire altre strade, altre piazze.
Non so, magari sbaglio. Forse sono poco ‘patriota’ ma a me fa piacere che le cittadine della ‘mia’ Romagna si facciano belle per le feste, ognuna a suo modo. Per dire, mi piace che Sant’Agata Feltria, da una ventina d’anni – con la sua bellissima rocca a sovrastare il centro – sia il Paese del Natale, brulicante di mercatini, di luci e di colori. Che Longiano sia quello dei presepi. Che Cesenatico si specchi nella sua Natività sulle barche nel porto disegnato da Leonardo da Vinci. Che Riccione faccia splendere il suo viale Ceccarini e Rimini il suo centro storico. Che Sant’Arcangelo faccia pendere, come luminarie, i versi, in dialetto, dei suoi poeti. Che Cattolica luccichi con il ‘video-mapping’ e le proiezioni sul Palazzo Comunale. Che da una parte all’altra, di collina in collina, non ci sia un paesino senza un suo momento di festa e di allegria. Mi piace da abitante della zona poter gironzolare di qua e di là. E mi piacerebbe pure da turista. Forse ancora di più.
Invece, a scorrere la Rete, sembra sia importantissimo, per i navigatori del Web, rivendicare il proprio primato. Chiedere, come si fosse davanti a uno specchio magico, chi siano i più belli del reame. Senza aspettare la risposta: noi, ma che diamine. Manca ancora di leggere hashtag del genere (oh, qui è tutto rigorosamente inventato e che nessuno se ne abbia a male, ndr) #comenoinessunomai, o #lapistadipattinaggiosulghiacciolabbiamofattaprimaqua. Oppure #altrochelondraquestesichesonoluminarie e #newyorkcifaunbaffo o #ilnataleprimadinoinoneratuttostogranche.
Manca ancora di leggerle, cose così, ma c’è tempo. E non si sa mai. Chissà.’

dal blog Pendolarità

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