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Attualità Santarcangelo

Arcangelo d'Oro. Eron assente ringrazia via Facebook. Il discorso del sindaco

In foto: la consegna a Boschetti
la consegna a Boschetti
di Redazione   
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dom 18 dic 2016 09:16 ~ ultimo agg. 19 gen 16:46
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Ieri a Santarcangelo si è tenuto il saluto di fine anno, con il messaggio del sindaco Alice Parma, e la consegna degli Arcangeli d’Oro a personalità che si sono distinte per la loro attività legata al centro clementino. Il riconoscimento è andato al pittore Pino Boschetti e a Eron. Il writer, da sempre schivo alle ribalte, non ha partecipato alla cerimonia. Un artista, ha ricordato il sindaco Parma, che “ritiene – al pari di molti altri nella comunità internazionale dei writer – che siano le opere a dover parlare, non l’artista”. Ricordando il suo messaggio su Facebook: “Grazie di cuore alla bella Città di Santarcangelo per questa prestigiosa onorificenza”.

Nel suo discorso il sindaco Parma, ripercorrendo l’anno della città e le opere compiute, ha anche ribadito l’impegno per la salvaguardia del Franchini, uno dei temi più scottanti del 2016 che si chiude.


 

Il discorso di fine anno del sindaco Alice Parma:

Buongiorno a tutti e benvenuti.

Prima di parlare di noi, di Santarcangelo e in generale di quanto abbiamo più vicino, vorrei cominciare con uno sguardo al mondo là fuori.
Che anno è stato questo 2016 che ci stiamo lasciando alle spalle? Un anno difficile, per certi aspetti tragico.
Segnato da emergenze che ormai non si possono più definire tali, perché vanno avanti da anni: prima tra tutte la guerra civile in Siria, che proprio in questi giorni si avvia alla più sanguinosa delle conclusioni possibili con l’assedio di Aleppo da parte delle forze governative. Ci arrivano le immagini di un’evacuazione che ha le sembianze di un esodo, di una corsa contro il tempo che speravamo potesse mettere in salvo altre vite umane. Ma è di questa mattina la notizia che la tregua è stata sospesa, e così può ricominciare un massacro che l’Unicef Italia ha definito “la più grave strage di bambini dal dopoguerra ad oggi”. Conflitti come quello siriano sono alla base di una tragedia umana che ci tocca da molto vicino: quella dei migranti, che nel 2016 ha raggiunto cifre mai viste prima. I numeri non rendono giustizia a quello che sta succedendo, ma sono utili a capire la dimensione del fenomeno che abbiamo di fronte. Medici senza frontiere stima in oltre 4.690 il numero di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nei primi undici mesi del 2016, a fronte di oltre 175mila persone arrivate in Italia. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati calcola che quest’anno è morta una persona per ogni 88 che hanno tentato la traversata. L’anno scorso il rapporto era 1 a 269. Credo che queste cifre rendano evidente un fatto: da tempo ormai non siamo più di fronte a un problema soltanto politico. Il tema qui è quasi antropologico: è una questione di solidarietà umana. Non stiamo parlando del programma di mandato di un Governo o di un’Amministrazione comunale, ma della nostra responsabilità, del nostro dovere di salvare la vita a esseri umani come noi.
Come ha reagito il mondo a questa tragedia e alle difficoltà di una crisi economica che non accenna a diminuire? Spesso e volentieri con la chiusura e l’isolamento delle comunità. Di certo, è riduttivo pensare che le elezioni politiche di un singolo Paese possano risolvere una questione del genere. Ma è altrettanto vero che, di fronte alla paura, sono nate risposte politiche di isolamento, come la Brexit. Segnali positivi come quello arrivato dalle elezioni in Austria restano isolati, mentre in Europa prosegue ininterrotta la lite sull’accoglienza di profughi e migranti tra i Paesi dell’Unione, incapaci di trovare una soluzione comune a un problema che, per i motivi che dicevo prima, è evidentemente di tutti. Una questione che non sarebbe più un’emergenza se i Paesi dell’UE fossero in grado di affrontarla organicamente: se ci sembrano tanti 175mila migranti in arrivo, per esempio, basta pensare che nell’Unione Europea siamo più di 500 milioni, e la proporzione è presto fatta.
Se poi a queste tragedie globali sommiamo quella del terremoto in centro Italia, che tra agosto e ottobre ha causato quasi 300 morti e prodotto danni di ogni genere, il quadro diventa scoraggiante. Nel Lazio, in Umbria e nelle Marche ci sono comunità come la nostra che tentano con fatica di rialzarsi, con la paura di nuove scosse e l’incognita sui tempi della ricostruzione. È proprio questo il denominatore comune alle crisi umanitarie, economiche e sociali che ho elencato: la paura delle popolazioni e la sfiducia nella capacità della classe politica di dare risposte concrete ai problemi.
discorso-sindaco-parma-santarcangeloQuello che vi posso dire da sindaco, che osserva Santarcangelo da un punto di vista indubbiamente privilegiato, è che non dobbiamo avere paura. La nostra piccola comunità non solo è per sua natura solidale e aperta anche nelle difficoltà, ma ha dimostrato una maturità superiore a quella di altre, anche più grandi. Santarcangelo non deve avere paura delle difficoltà perché ha radici solide e perché anche quando c’è stato dibattito sui temi dell’accoglienza e della solidarietà, a prevalere non è stato l’orientamento dell’Amministrazione, ma la sensibilità delle persone che vivono questa città.
Proprio da questo vorrei partire nel ricordare quanto fatto nel 2016: dalla splendida cena “Santarcangelo c’è”, che il 21 settembre scorso ha chiamato a raccolta circa 600 persone nonostante il maltempo, permettendo di raccogliere quasi 13mila euro a favore delle popolazioni terremotate.
Sul versante dei Servizi sociali abbiamo inaugurato anche un nuovo servizio che crediamo si rivelerà particolarmente utile in materia di politiche abitative: lo Sportello Casa, un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà nel trovare un alloggio, che nel 2017 sarà potenziato con nuovi stanziamenti economici. Come non citare poi la Camminata civica contro le vittime dell’indifferenza, con 150 persone che due settimane fa hanno voluto ricordare insieme a noi Maria Pia Galanti, la 19enne di Misano trovata senza vita alla stazione ferroviaria?
Santarcangelo è così, non dimentica le persone. Per questo, con grande commozione, vorrei chiedervi un applauso per ricordare un protagonista di Santarcangelo che ci ha lasciati quest’anno… Gaetano Petrizzo.
Due anni fa, al mio primo saluto di fine anno, avevo premiato Gaetano con una benemerenza per il suo impegno quarantennale a favore della pratica sportiva e dei più giovani. Oggi vorrei annunciarvi che l’Amministrazione comunale intende accogliere la richiesta di intitolazione avanzata dall’Atletica Rimini Nord, che ci ha chiesto di dedicare a Gaetano l’impianto di atletica dello stadio “Mazzola”. Un tributo di memoria che dobbiamo a Gaetano Petrizzo così come a tutti coloro che si sono impegnati a rendere Santarcangelo quella che è oggi: non a caso, lo scorso luglio, abbiamo ricordato a 50 anni dalla sua scomparsa la figura di Achille Franchini, il medico che dà il nome al nostro ospedale.
L’ospedale è un tema costantemente al centro dei nostri pensieri: in queste ultime settimane il dibattito si è fatto acceso, per non dire infuocato, e personalmente ho dovuto subire accuse personali fin troppo pesanti. Questo ovviamente è molto grave, ma rispetto allo svilimento del dibattito ho già avuto modo di dire la mia. Oggi invece vorrei sottolineare che fino a quando il confronto si mantiene su toni civili la discussione ci sta, fa parte della vita democratica che naturalmente deve fare il suo corso. Vorrei però ricordare che sul tema del “Franchini” l’Amministrazione comunale non ha bisogno di stimoli esterni per lavorare con costanza e serietà a tutela della Senologia e più in generale dell’ospedale. Lo dicevo anche l’anno scorso in questa sede: su questo tema la nostra attenzione è massima, e continuerà a esserlo in tutti i momenti decisivi del nuovo percorso di riorganizzazione, dall’approvazione delle Linee di indirizzo alla redazione del Piano Attuativo Locale. Si tratta peraltro di un’attenzione che non è nata ieri, visto che raccoglie il lavoro fatto dalle precedenti Amministrazioni in termini di impegno economico e allargamento della battaglia a tutela della Senologia ad altri Comuni del territorio, anche fuori Provincia. E poi, arrivando all’attuale Giunta, il conferimento dell’Arcangelo d’Oro al “Franchini” nel 2014, il tavolo di lavoro con i consiglieri comunali, il documento unitario approvato da tutti i Comuni della Valmarecchia. Sono le tappe di un percorso che ci ha portati dalla prospettiva di una chiusura della Senologia al suo pieno riconoscimento all’interno della nuova AUSL Romagna. Un percorso per niente facile e non da tutti condiviso. Il che comunque non ci scoraggia dall’intento di mantenere la massima apertura nei confronti di cittadini e associazioni, perché siamo consapevoli di quanto è importante ascoltare per non ritrovarsi nella situazione di scollamento e distacco tra popolazione e classe politica che dicevo prima a proposito del mondo intorno a noi.
Non a caso, sono dedicate alla partecipazione due iniziative che contiamo di portare avanti anche nel 2017, ovvero il forum “Santarcangelo al centro” – che riprenderà nell’anno nuovo il lavoro dedicato alle zone a traffico limitato – e il bilancio partecipato, dopo l’esordio positivo del 2016. Su quest’ultimo tema in particolare credo sia importante rileggere i numeri: 42 progetti presentati, 818 votanti e tre progetti finanziati per una spesa complessiva di 20mila euro. Il forum del centro storico e il bilancio partecipato dimostrano che si può, anzi si deve lavorare insieme, amministrazione e cittadini. Certo il dialogo, il coordinamento, la mediazione costano tempo e fatica, ma alla fine consentono di raggiungere gli obiettivi comuni in modo condiviso.
A dimostrazione di questo fatto vorrei citare l’episodio dell’antenna per la telefonia mobile in via Pedrignone: cominciato con contrasti durissimi tra Amministrazione e cittadini, polemiche sulla stampa e in Consiglio comunale. E concluso con la garanzia condivisa di maggiori tutele per la salute pubblica, grazie il monitoraggio costante delle emissioni, l’acquisto di una centralina mobile in convenzione con Arpae, l’approvazione del nuovo regolamento comunale sulla telefonia mobile.
Sempre in tema di soluzioni condivise a problemi comuni, va nella stessa direzione la raccolta differenziata porta a porta per gli operatori economici del centro storico, servizio attivato a seguito di un dialogo costante con le attività.
Il lavoro sulla partecipazione prosegue anche nelle scuole con le progettualità avviate l’anno scorso, da “Primo viaggio intorno a…” che torna nelle frazioni, fino a “Era un parcheggio”, entrato in un nuovo step di progettazione grazie al lavoro dei tecnici comunali e del gruppo di professionisti del coworking. Ecco, questa è una bella novità che mi permetto di sottolineare: lunedì andiamo a inaugurare lo spazio di lavoro gratuito che l’Amministrazione comunale e la Fondazione Francolini Franceschi hanno messo a disposizione di quattro giovani professionisti nell’ambito dell’attività avviata da ZonaMoka.
Il dialogo con tutti coloro che possono contribuire a un miglior governo della città, anche dall’esterno della struttura comunale, è una caratteristica di questa Amministrazione, ormai lo avete capito. Lo dimostrano anche i progetti Fare Bene e AmarMET, dedicati rispettivamente al verde pubblico e all’agricoltura sostenibile, con l’intento non solo di allargare il coinvolgimento a cittadini e associazioni, ma anche di intercettare risorse economiche da enti sovraordinati. La continua ricerca di fondi regionali, statali ed europei è per noi un lavoro impegnativo, ma necessario per far fronte alle ristrettezze di bilancio che tuttora limitano la nostra azione.
Un lavoro che nel 2016 ha dato i suoi frutti con l’arrivo di numerose risorse che elenco brevemente sintetizzando i contributi principali:
– in ambito culturale, 9.500 euro per la valorizzazione del dialetto, 15.000 euro per la gestione di musei e biblioteche, 30.000 euro in più per il Festival e 16.000 euro insieme ai Comuni di Verucchio, Poggio Torriana e Bellaria per la realizzazione di progetti legati all’arte contemporanea
– sul versante dei lavori pubblici, 20mila euro per la realizzazione di un’area camper in via della Resistenza entro l’autunno 2017, 360mila euro per l’efficientamento energetico di scuole e immobili comunali e 400mila euro per il miglioramento sismico della scuola media Saffi.
Mi soffermo su questi ultimi due contributi per sottolineare l’importanza ambientale del primo, che rientra nel PAES, il cosiddetto Patto dei Sindaci per contribuire alla strategia europea 20 20 20, ovvero la riduzione del 20% delle emissioni e del consumo energetico entro il 2020. Allo stesso modo, il contributo per il miglioramento sismico della Saffi dimostra che la nostra attenzione per la sicurezza delle scuole comunali – giustamente al centro di grande preoccupazione all’indomani del sisma in centro Italia – rimane alta, a cominciare dalla ricerca di fondi per eseguire lavori spesso molto costosi. La collaborazione con altri enti non soltanto locali, fondamentale su questo come su altri fronti, va di pari passo con l’apertura nei confronti del privato che stiamo cercando di mettere in pratica dall’inizio del nostro mandato. Sotto il porticato, prima di salire le scale, avete sicuramente visto le “vele” di Santarcangelo più, la campagna di comunicazione con la quale abbiamo voluto dare una cornice agli interventi in corso di realizzazione e progettazione per dare “più valore alla città”. La prossima settimana porteremo in Consiglio comunale la Variante al RUE per l’approvazione definitiva, mentre prosegue il lavoro sul POC che ormai avete imparato a conoscere in questi mesi.
Accanto a questi due strumenti di importanza centrale, perché segnano il rinnovamento della città e delle regole per il suo sviluppo, sono in corso o in fase di avvio numerosi interventi minori che però vanno nella stessa direzione, quella di migliorare Santarcangelo prima di tutto per i suoi cittadini. Solo per citarne alcuni: la riqualificazione del parcheggio Cappuccini praticamente completata, che prossimamente si estenderà alla zona dei “Pratini” e alla piazzetta antistante il Lavatoio; il nuovo campo da calcetto di Canonica, l’attraversamento protetto in via Santarcangelese, l’intervento d’urgenza in via Trasversale Marecchia, l’asfaltatura di diverse strade comunali. Questo solo per citare gli interventi già eseguiti e quelli di prossima realizzazione, tenendo presente che altri sono in fase avanzata di progettazione, dal nuovo parco nell’area Contea alla pista ciclopedonale del ponte sul Marecchia, fino alla scuola materna di Canonica a lungo attesa.
Vorrei concludere questa breve rassegna del lavoro fatto nel 2016 passando dall’urbanistica alla cultura, perché il rinnovamento di Santarcangelo non può prescindere da un asset fondamentale della sua storia e della sua economia. Ci lasciamo alle spalle un anno particolarmente fecondo, con la cittadinanza onoraria a Tullio De Mauro, il convegno internazionale “Crossing the Rubicon” che ha portato a Santarcangelo astrofisici da tutto il mondo, l’avvio di nuove progettualità sui nostri contenitori culturali, in particolare le sedi vecchia e nuova della biblioteca Baldini.
E poi un anno al femminile, con tante iniziative dedicate alle donne a partire dalla rassegna Votes for Women! e l’arrivo della nuova direttrice artistica del Festival, alla quale faccio ancora una volta gli auguri di buon lavoro. Sempre a proposito di figure femminili, nel 2016 abbiamo ricordato, a vent’anni dalla scomparsa, Maria Cristina Garattoni con un Consiglio comunale e Giuliana Rocchi con un’edizione del Cantiere poetico a lei dedicata. Proprio dal Cantiere vorrei ripartire per parlare del futuro. Un futuro che ci riserva un’edizione 2017 dedicata a un altro grande della poesia santarcangiolese: niente meno che Nino Pedretti. E soprattutto un futuro in cui ci auguriamo che il Cantiere possa continuare a creare nuovi stimoli come ha fatto in questi anni, tracciando legami tra la città e la sua cultura, tra l’Amministrazione comunale e alcuni straordinari artisti.
Detto questo mi avvio a concludere, ma vi invito a restare per non perdere la consegna dell’Arcangelo d’Oro e di tutti gli altri riconoscimenti. Prima però permettetemi di ricordarvi altri due eventi che ci aspettano prossimamente. Innanzitutto il capodanno, per salutare l’arrivo del 2017 con la stessa voglia di divertirsi insieme dello scorso anno: vi aspettiamo in piazza Ganganelli e non solo, con una grande festa e un format rinnovato senza stravolgimenti. Infine, oltre a essere protagonista dell’Arcangelo d’Oro, la pittura sarà il tema centrale di un evento culturale di prima importanza nel 2017: le celebrazioni per il centenario della nascita di Giulio Turci, che ricorderemo insieme all’associazione a lui intitolata.
Perché lo abbiamo detto, Santarcangelo è così: non dimentica le persone. Grazie e buone feste a tutti.