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Inserimento lavorativo e inclusione sociale, Commissione approva delibera

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 3 nov 2016 11:23 ~ ultimo agg. 11:29
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Oggi la Quinta Commissione consiliare del Comune di Rimini ha approvato la proposta deliberativa riguardo a “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”.

La delibera è inquadrata nei percorsi della legge regionale 14/2015 e della successiva deliberazione della Giunta Regionale, che assegna ai comuni del distretto di Rimini Nord 1.180.160 euro rispetto alla quota complessiva di 20 milioni di euro proveniente dal FSE.


 

Dopo l’approvazione in Commissione, il consigliere Matteo Petrucci del PD invia una riflessione personale: “Una premessa è d’obbligo. E’ evidente come la crisi economica ed occupazionale degli anni scorsi abbia trasformato il mercato del lavoro, producendo un numero enorme di disoccupati in grado di comporre un bacino di lavoratori altamente qualificati. Una situazione che in precedenza non si era mai verificata. Si è quindi venuto a determinare un simile bacino dal quale le aziende hanno potuto attingere per scegliere i profili personali e professionali più forti e di qualità. Tra alcuni di coloro che sono rimasti esclusi, ed ovviamente tra altri profili, si identificano poi le fragilità e le vulnerabilità: individui che spesso si rivolgono ai servizi per il lavoro ma anche ai servizi socio-sanitari alla ricerca di un sostegno. Persone fragili non solo dal punto di vista professionale ma anche personale.

In uno scenario simile la formazione professionale, comunque importantissima, non è più sufficiente. Infatti sono molte le persone che dopo aver terminato percorsi formativi restano esclusi da ogni concreta possibilità d’inserimento lavorativo. E questo rischia di aggravare ulteriormente la condizione già instabile delle persone interessate.

Proprio nella consapevolezza di dover sostenere chi manifesta bisogno, l’introduzione di una quarta tipologia di tirocini “D” molto efficace perché indirizzata a specifici interventi di orientamento e sviluppo individuali e professionali. Nel complesso il 35% delle risorse sarà destinato all’erogazione di indennità proprio per la partecipazione ai tirocini. 

Insomma una proposta che si rivolge a persone disoccupate o inoccupate, protagoniste di una condizione caratterizzata da una presenza di varie problematiche sociali e spesso sanitarie e la cui inclusione sociale è perseguita attraverso il lavoro.

L’elemento innovativo dell’iniziativa è rappresentato dalla creazione di percorsi personalizzati costruiti e gestiti da un’apposita equipe multi-professionale attorno al singolo soggetto che vedono, attraverso un coordinamento locale, l’integrazione dei servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari erogati rispettivamente dal Centro per l’Impiego, dal Comune e dall’AUSL. Il tutto sarà possibile grazie al Piano Integrale Territoriale, lo strumento con il quale si dà attuazione nel territorio all’integrazione dei servizi per la realizzazione dei percorsi integrati. E’ proprio il Piano a definire gli obiettivi, le priorità e le misure d’intervento e l’organizzazione dell’equipe.

E’ chiaro come ci si trovi di fronte ad un modo più articolato per gestire e superare determinate problematiche. Infatti è la persona stessa ad essere valutata e poi valorizzata nel suo complesso partendo dall’integrità psico-fisica e dalla cura per la persona, passando per le abilità lavorative, il livello di scolarizzazione, la condizione abitativa e di quella della rete famigliare, fino ad arrivare agli aspetti relativi alla situazione reddituale e all’esposizione debitoria.
E’ la persona con le proprie potenzialità, abilità e prospettive ad essere posta, giustamente, al centro di tutto. Si chiama “welfare delle capacità”, in quanto si concentra ed agisce sul potenziamento degli individui perché possano essere messi nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi che loro stessi ritengono più consoni alle proprie attitudini ed aspirazioni.
La crisi economica ha sfilacciato ulteriormente il tessuto sociale del paese, allargando la forbice tra ricchi e poveri, creando inoltre un solco profondo tra occupati e disoccupati e tra coloro che vivono le difficoltà in maniera diversa. Ecco perché risulta di vitale importanza ricucire determinati strappi cercando di integrare e stimolare chi ora, per varie motivazioni, si trova ai margini”.