Indietro
menu
Politica Provincia

Assemblee scolastiche e referendum, CGIL incontra il Prefetto: tuteleremo diritti

In foto: Graziano Urbinati
Graziano Urbinati
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 28 nov 2016 16:25 ~ ultimo agg. 17:41
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sul divieto delle assemblee sindacali sul referendum nelle scuole interviene oggi la CGIL che premette di avere atteso l’incontro di oggi col Prefetto prima di tornare ad esprimersi senza farsi trascinare dal polverone sui social network, “utilizzati quanto mai a sproposito – recita una nota – da alcuni dirigenti ed ex dirigenti scolastici e rappresentanti politici”.

La delegazione che ha incontrato questa mattina il Prefetto, che nei giorni scorsi aveva espresso un orientamente negativo a svolgere nelle scuole assemblee con un indirizzo sul voto, era composta dal Segretario della Camera del Lavoro Graziano Urbinati, Dal Segretario della FLC di Rimini Roberto Barbieri e da Monica Ottaviani della FLC CGIL Emilia Romagna. “Al Prefetto – riporta una nota della CGIL – è stato ribadito che il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea è un diritto sancito dalla Costituzione, regolamentato dallo Statuto dei Lavoratori e dai Contratti nazionali, che i lavoratori possono discutere di tutti i temi che ritengono inerenti alla loro condizione, che le restrizioni citate dalla circolare del Prefetto (Legge 22 febbraio 200, n.28) non riguardano le Organizzazioni sindacali ma le pubbliche amministrazioni”.

La scelta della CGIL, annunciata già sabato, è stata comunque quella di svolgere questa mattina l’assemblea nella sede dei sindacati. “Nonostante il polverone sollevato a livello istituzionale, le assemblee si sono tenute fuori dai locali scolastici con grande partecipazione di docenti e ATA. Come era naturale che fosse si è parlato del contratto che è fermo, della “Buona Scuola”, della Legge di Stabilità, del verbale di accordo sulle pensioni, di altro ancora e naturalmente dei motivi che hanno spinto la CGIL a prendere una posizione sul NO al Referendum”.

Dichiarano nello specifico i Segretari generali CGIL e FLC CGIL Graziano Urbinati e Roberto Barbieri: “La CGIL e la FLC ritengono un’incauta ingerenza giudicare nel merito l’ordine del giorno delle assemblee indette e ribadiscono che il diritto alla convocazione dell’assemblea sindacale non può essere messo in alcun modo in discussione, parimenti, il diritto dei lavoratori a parteciparvi. Quanto avvenuto denota un clima che via via si fa sempre più pesante e che impedisce di fatto la libertà di informazione che caratterizza l’attività sindacale. Per questo tuteleremo in ogni sede opportuna il diritto della CGIL e della FLC di esprimere le proprie idee all’interno dei luoghi di lavoro. Non permetteremo a nessuno di mettere in discussione quanto conquistato con anni di lotte e tutelato dalla nostra Costituzione.”

Ben vengano le interrogazioni parlamentari (riferimento all’annuncio di Sergio Pizzolante) se servono a difendere gli spazi di democrazia, dice il sindacato.: “Neanche la CGIL starà con le mani in mano.