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Politica Regione

Privatizzazione asili. Sensoli (M5S) interroga in Regione e chiede linee guida

In foto: Raffaella Sensoli
Raffaella Sensoli
di Andrea Polazzi   
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lun 10 ott 2016 16:27
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Il servizio scolastico è un servizio essenziale e la privatizzazione o esternalizzazione porta riflessi sociali e culturali devastanti”. A dirlo, in un’interrogazione presentata in Regione, è Raffaella Sensoli del Movimento 5 Stelle, reduce dalla partecipazione alla manifestazione di sabato a Rimini organizzata dal Gruppo Giù le mani dalle Scuole di Rimini. Le Sensoli parla di una scelta che “contrasta del tutto” con le opportunità aperte dalla Legge di stabilità per il 2016, che “apre la possibilità per i Comuni stessi di procedere, negli anni 2016, 2017 e 2018, a un piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa“. La consigliera, che cita in particolare il caso di Rimini e le relative proteste, chiede alla Giunta “quali misure intenda adottare per consentire un incremento dell’offerta dei servizi educativi per la prima infanzia in regione, senza peggiorare le condizioni retributive e lavorative degli operatori”. Nel documento la consigliera sollecita poi l’esecutivo regionale a definire, in sede di Consiglio delle autonomie locali, delle linee guida per i comuni finalizzate ad assicurare il ricorso alle opportunità offerte dalla legge per evitare le esternalizzazioni o limitarne il ricorso ai soli casi in cui i privati assicurino al servizio e al personale condizioni non inferiori a quelle riscontrabili nel pubblico.

Sensoli chiede anche se, a fronte di esternalizzazioni dei servizi per la prima infanzia, stabilite a livello comunale, sia riscontrabile una riduzione di costi per i Comuni o per la Regione; se all’eventuale taglio di spesa corrisponda una riduzione delle retribuzioni o delle condizioni lavorative e tutele del personale impegnato presso i soggetti appaltatori e, in caso affermativo, se la Giunta ritenga legittimo che i risparmi dei Comuni, realizzati tramite le esternalizzazioni, debbano ricadere sui lavoratori.