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I genitori dei Giovanissimi della Scuola Calcio Polisportiva Riccione: "orgogliosi dei nostri ragazzi"

In foto: Un'azione della partita "incriminata": Rimini-Polisportiva
Un'azione della partita
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 6 ott 2016 15:53 ~ ultimo agg. 7 ott 14:34
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Ricevuto, pubblichiamo la lettera aperta scritta dai genitori dei ragazzi che fanno parte della squadra Giovanissimi provinciali della Scuola Calcio Polisportiva Riccione, in risposta alle polemiche create su Facebook e agli articoli apparsi sui giornali:

“Stare bene e crescere insieme viene prima del risultato. E noi siamo come i nostri figli: applaudiamo e accogliamo tutti, senza differenze fra chi è forte in campo e chi lo è meno”

“Non possiamo non intervenire in questa vicenda che, per quanto odori di politica considerato la persona che l’ha innescata con un intervento su Facebook, ha tuttavia coinvolto i nostri figli tanto da esporli fortemente, con tanto di dettagli numerici sui gol presi durante ogni partita e foto sui giornali. Dettagli questi, fra parentesi, dai quali erano stati fino ad oggi tutelati il più possible proprio per evitare la famigerata “umiliazione”.

Come genitori abbiamo sempre avuto piena fiducia nella Polisportiva e negli allenatori, perché alla base di questa Scuola Calcio non c’è la ricerca sfrenata del “risultato”, ma la creazione di un ambiente sano, dove i nostri ragazzi possano giocare a calcio, stare insieme e crescere come sportivi e come persone.

Come genitori non abbiamo mai contato i gol ma, così come ci hanno insegnato gli allenatori, ci siamo sempre preoccupati del benessere dei ragazzi. Crediamo non sia comune una Scuola Calcio dove l’allenatore, per primo, si ferma a fine allenamento per parlare con il genitore se vede che il ragazzo porta qualche difficoltà o vive un momento difficile. Crediamo sia raro trovare una Scuola Calcio che ha a cuore anche il ragazzo disagiato e che spende tempo, energie al di là delle ore retribuite, per far sì che nessuno scelga “la strada” al posto del campo.

Non sappiamo se è un caso o se è legato all’avere scelto proprio questa squadra, ma anche noi genitori siamo un po’ così: cerchiamo di applaudire ancora tutti i ragazzi durante le partite, non solo “i nostri”; cerchiamo di accogliere ogni ragazzo e incoraggiarlo senza fare differenze fra chi è forte in campo e chi lo è meno. E alla sera, quando li aspettiamo fuori dagli spogliatoi dopo l’allenamento, dalle finestre semiaperte proviene sempre un coro di risate e grida gioiose.

È vero, non è facile per i nostri figli affrontare questo campionato, ma possiamo contare su un allenatore che sa stargli vicino e su un gruppo di ragazzi che si sente “squadra”. Questa vicenda, dobbiamo dirlo, ci amareggia molto, perché ci fa capire che i ragazzi corrono il rischio di essere strumentalizzati, proprio dalle persone che dicono di lavorare per il loro bene), invece, lavorare per il loro bene. Abbiamo sentito strumentalizzati i nostri ragazzi, sbattuti loro malgrado sulle pagine dei giornali per tutt’altro motivo che l’interesse nei loro confronti e non possiamo altresì non chiederci se non sia strumentalizzazione anche chiedere ai propri ragazzi, che affrontano una squadra in evidente inferiorità, di infierire continuando a segnare in rete pur essendosi abbondantemente garantiti la vittoria.

Come genitori, noi siamo orgogliosi di quello che i nostri ragazzi sono e di quello che fanno, e se in quello che fanno di gol ce ne sono pochi, l’importante è che quei pochi siano guadagnati nel rispetto di tutti.

I genitori della squadra Giovanissimi Provinciali Scuola Calcio Polisportiva Riccione”