Indietro
menu
Politica Rimini

Consiglio comunale, approvate variazioni bilancio. Si è parlato anche di asili

In foto: l'aula del Consiglio
l'aula del Consiglio
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
ven 7 ott 2016 12:44 ~ ultimo agg. 13:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 5 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nel corso del consiglio comunale di ieri sono state approvate due delibere sul Bilancio comunale. Con 20 voti favorevoli, due astensioni e 10 voti contrari, è stata approvata la ratifica della deliberazione della giunta comunale “Variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 – ex art.. 175 d.lgs.267/2000”; così come, questa volta con 20 voti favorevoli e 12 contrari, la delibera denominata “Variazioni al bilancio di previsione 2016/2018 ex art 175 d. lgs. 267/2000”.

Respinte invece sia la mozione inerente lo “Spostamento del mercato ambulante rionale di Miramare”, presentata dal consigliere della Lega Marzio Pecci (20 i voti contrari 7 quelli favorevoli, tre le astensioni); che l’ordine del giorno “Per chiedere al Governo di trattenere dal contributo italiano al bilancio Ue le risorse necessarie alla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 e alla messa in sicurezza sismica ed idrogeologica dell’intero territorio nazionale.“, presentata dai consiglieri Gennaro Mauro, Diana Trombetta, Carlo Grotti, Matteo Zoccarato, Cristiano Mauri, Marzio Pecci, Marcello Nicola. 19 infatti i voti contrari, sei quelli favorevoli.

Nel corso della seduta ci sono state anche due interrogazioni all’assessore alla scuola Morolli sul tema delle esternalizzazioni dei servizi educativi da parte del consigliere della Lega Pecci e di quello di Obiettivo Civico Zilli. Non soddisfatti dalle risposte ricevute, entrambi hanno trasformato l’interrogazione in mozione. Oggi l’assessore Morolli ne ha parlato nel corso di un’intervista alla trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv Tempo Reale.

Il processo di esternalizzazione degli asili sarà anche il tema della seduta di mercoledì prossimo alle 8,45 delle commissioni consigliari 1° e 4°. 


 

L’interrogazione di Marzio Pecci (Lega) sui servizi educativi

Le notizie stampa riportano una volontà della amministrazione comunale di esternalizzare i servizi scolastici delle scuole materne senza che in questo Consiglio se ne sia parlato.
E’ vero che ciò rientra nelle linee di programma del Sindaco, ma visto che questa amministrazione privilegia la comunicazione a mezzo stampa all’informazione del Consiglio Le chiediamo di essere informati prima dei giornali per sapere esattamente quale è il Suo progetto.
Le giustificazioni che abbiamo letto sui giornali non convincono e riteniamo che siano del tutto strumentali e volte a far “passare” un progetto che soddisfa il mondo delle Cooperative e nessun altro.
Noi riteniamo che l’educazione scolastica della prima infanzia e comunque la scuola in generale non possa e non debba essere privatizzata.
Due sono i settori che il pubblico deve gestire direttamente la sanità e la scuola.
La scuola “è un organo costituzionale” e fa parte di quel complesso di organi che formano la Costituzione” che noi anche qui vogliamo difendere.
Noi riteniamo che la scuola sia un organo vitale per la democrazia come noi la concepiamo. E’ un organo vitale per la formazione della classe dirigente.
La formazione della classe dirigente inizia dagli asili e sale “su su” fino all’Università ed i master post universitari.
Attenzione noi vogliamo una classe dirigente che non deve essere una casta ereditaria, chiusa, oligarchica, una chiesa, un clero, un ordine. Noi vogliamo, col nostro pensiero di democrazia una classe dirigente aperta e sempre rinnovata dall’afflusso verso l’alto degli elementi migliori di tutte le classi, di tutte le categorie perché ciascuno possa contribuire al progresso della società.
Questa è la nostra scuola e per essere così non può che essere pubblica.
Ciò detto Interrogo Lei sindaco per conoscere la volontà politica di questa amministrazione ed in particolare se condivide i principi della scuola statale oppure se vuole affidare anche parte della scuola statale ai privati con grave perdita delle possibilità di crescita culturale dei nostri studenti e con maggiori costi per le famiglie.
Chiedo di conoscere il business plan che ha portato alle decisioni annunciate.
Ed infine chiedo di conoscere l’ammontare del risparmio dei costi che avete preventivato.


 

L’interrogazione di Filippo Zilli (Obiettivo Civico)

“Sig. Sindaco, vorrei partire dal presupposto che oramai la sinistra a Rimini non fa più la sinistra. In particolare questa amministrazione, che nel tempo ha già privatizzato l’acqua, ora vuole privatizzare le scuole, chissà domani cosa privatizzerà.

Per questo Vostro ritrovato spirito liberale oggi, noi dell’opposizione, veniamo criticati dal collega Erbetta, e dall’Assessore Morolli che dichiarano sui giornali che: “La questione delle esternalizzazioni è stata strumentalizzata per mera demagogia dalle opposizioni”.

Noi non facciamo demagogia, noi parliamo del merito di questa scelta: cioè privatizzare il 40% dei servizi educativi del comune, affidando nell’arco di 3 anni 8 nidi e 16 scuole per l’infanzia, tramite un bando europeo a cooperative o imprese private. Diciamo pure quindi: affidandole a cooperative sociali, molto probabilmente vicine alla lunga mano del Partito Democratico è una supposizione.

Ma ovviamente il nodo cruciale della questione non è tanto l’affidamento verso CHI viene fatto, in CHE modo, o se sia meglio il pubblico o il privato, la questione è su COME VERRA’ GARANTITA L’ECCELLENZA del servizio che oggi abbiamo.

Qui si vuol far credere ai cittadini che per via del rispetto del patto di stabilità il comune possa scegliere solo tra
– DIMINUIRE I SERVIZI,
– o ESTERNALIZZARLI.

MA NON E’ COSI.
Perché il Governo ha dato vita al D.L. 113 del 2016, col l’art. 17, che voi ben conoscete,

e tutti i comuni italiani, da Milano, Venezia, Siena, Roma, soprattutto quelli di sinistra, stanno adoperando questo decreto la cui ragione d’essere è proprio:
“garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo negli asili”,
cioè in sostanza da la possibilità di regolarizzare in maniera definitiva gli insegnanti precari assunti fino ad oggi con contratti a tempo determinato, e quindi si da la possibilità di sostituire chi andrà in pensione nel prossimo triennio, che è l’unico motivo per il quale il comune di Rimini dice di dover esternalizzare il servizio, dichiarando di non poter sostituire il personale.

Questa norma permette di superare il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e da benefici a tutti i soggetti coinvolti: per il comune comporta un azzeramento del precariato, per gli educatori si garantisce una continuità lavorativa, e per le famiglie e soprattutto i bambini si da una continuità pedagogica, che è fondamentale.

Nessuno QUI vuole fare una guerra alle cooperative sociali, ma tutti sappiamo le differenze contrattuali esistenti. Dall’impossibilità di far carriera, alla non maturazione dei punteggi per le graduatorie pubbliche, alla retribuzione decisamente inferiore; tutti elementi che potrebbero comportare un peggior servizio, derivante da un differente personale.

E’ inutile POI che l’amministrazione dichiari che attiverà dei meccanismo di controllo per garantire il livello del servizio:

Voglio ricordare a questa stessa amministrazione che si sono fatti scappare, o non si accorti, di avere una certa maestra arrestata per violenze su minori, e che, addirittura, tale maestra risultava essere anche recidiva. Questo per dire che: se è difficile il controllo su un tuo ente, figuriamoci il controllo su un privato.

E poi, abbiamo già visto cosa è successo con la privatizzazione delle mense, dei servizi di pulizia, del sostegno ai bambini disabili; ci troviamo 3-4 cooperative differenti nella stessa struttura, senza un coordinamento unitario.

E se una delle imprese per un motivo o per un altro, avesse dei problemi?

Un caso recente a Frosinone, di una cooperativa vincitrice l’appalto per i servizi di pulizia, i cui dipendenti sono stati oggetto di soprusi: mancati pagamenti, mancato rispetto dei parametri orari, non riconoscimento degli istituti di legge previsti (come malattia, maternità o altro). E chi pensiate ci abbia rimesso, quando questi dipendenti hanno scioperato da lavoro? Quando le classi rimanevano sporche e i bagni non igienizzati?
Ovviamente i bambini.

Quindi, tutto questo per dire che “Deve rimanere un compito pubblico quello di tutelare una crescita sana, protetta e garantita dei bambini.
Lo Stato ci ha dato la possibilità, tramite il decreto 113/2016, di regolarizzare questa situazione al meglio. Non sfruttarla sarebbe da incoscienti.

Si chiede quindi:
– l’esternalizzazione quale vantaggio economico, e cioè, quale risparmio porterebbe nelle casse comunali? Immagino lo abbiate quantificato? Si parla solo di risparmio in termini di costi del personale?
– sembra che Voi vogliate far corrispondere le linee di mandato del Sindaco con una vera e propria delibera. Avete intenzione di discuterne in consiglio comunale? Ci sarà data la possibilità di votare?
– Come rispondete ai sindacati che ritengono che Voi abbiate già superato il 40% delle privatizzazioni, con allo stato attuale 11 nidi comunali, 4 in appalto, e ben 13 privati, mentre per le materne dei 3486 posti disponibili, 1219 sono comunali, 1404 istituti ecclesiastici, 878 statali e 155 ai privati?
– Infine, è stata considerata la strada per l’affidamento alla società partecipata ASP valloni delle eccedenze di personale, che già ha in gestione DIRETTA due nidi, con 100 bambini dai 0 a 36 mesi; con la possibilità di effettuare, grazie all’art. 17 prima citato, assunzioni a tempo indeterminato direttamente da parte del comune che cosi garantirebbero un servizio serio e di altissimo livello come è oggi”