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Alessandro Casadei: "Non è una questione di risultato, ma di come ci si arriva"

In foto: Alessandro Casadei
Alessandro Casadei
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 7 ott 2016 14:46 ~ ultimo agg. 8 ott 16:43
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Ricevuto, pubblichiamo la lettera di Alessandro Casadei (ex assessore allo Sport del Comune di Riccione) in risposta a quella dei genitori dei Giovanissimi della Scuola Calcio Polisportiva Riccione, inviata in redazione giovedì dalla Polisportiva Riccione:

“Mandereste vostro figlio di quattro anni in prima elementare? Al di là della retorica dei sentimenti è questo il punto. La dirigenza della sezione calcio della Polisportiva ha sbagliato ad iscrivere i 2003-2004 al campionato dei 2002 e vuole far passare un clamoroso errore di valutazione come progetto educativo. Infatti dopo un’iniziale iscrizione addirittura al campionato interprovinciale si è arrivati, a calendari già pubblicati, a chiedere in ritardo di essere inseriti nel girone locale B riminese (quello dei 2003) ma ci si è dovuti adattare partecipando al girone A (quello dei 2002) con una rosa composta di metà giocatori del 2003 e metà addirittura del 2004, quindi molto più giovane.

Armarsi di ipocrisia, coinvolgendo qualche genitore, per giustificare le proprie scelte sbagliate è indicativo di chi si preoccupa prima della propria posizione piuttosto che la serenità ed il divertimento dei bambini. “Siamo orgogliosi dei ragazzi” scrive qualche genitore, e fate bene aggiungo, agli allenatori e ai giovani calciatori va tutto il mio sostegno, sono ben consapevole di cosa possano provare.

Da bambino per anni sono stato un modesto giocatore e da circa dieci anni corro maratone e conosco, come tutti coloro che hanno fatto sport, il valore intrinseco della sconfitta nella crescita del bambino e dell’atleta. È un passaggio fondamentale. Ma deve essere una sconfitta che scaturisce da un confronto dove si parte con le stesse opportunità, altrimenti è altro, diventa umiliazione e non ha nessun valore pedagogico-sportivo. Mette in difficoltà pure gli avversari e può minare l’entusiasmo dei bambini.

Non è una questione di risultato, che non conta, ma di come ci si arriva. Sostenere il contrario è da ipocriti. Fuori dall’universo Mulino Bianco dipinto da dirigenti incapaci di prendersi le proprie responsabilità, immaginate cosa possa provare un bambino nel prendere 26 goal contro avversari giocatori di due anni più grandi. Sono stato
accusato di aver sollevato pubblicamente la questione perché “fino ad oggi i bambini erano stati tutelati”. Forse la società, di certo non i bambini; è questo il punto.

E che la smettessero i dirigenti della sezione calcio della Polisportiva di raccontare come unica ed originale la propria attività per criticare implicitamente le altre società di Riccione. La storia ed il presente della Perla Verde è piena di allenatori e dirigenti che hanno fatto crescere in modo sano dei giovani sportivi, io sono uno di quelli. Piuttosto che farmi passare da freddo denigratore con chissà quali ambizioni politiche, da uomo di sport posso dire di conoscere profondamente tutte le realtà sportive del territorio e vorrei ricordare a Culicetto e Micale che non è raro a Riccione, come vorrebbero invece far credere, spendersi con altruismo e passione per i bambini “senza la ricerca sfrenata del risultato” e con il rispetto di tutti.

Sostenere il proprio operato denigrando quello degli altri è indicativo dello spirito sportivo di un gruppo dirigente che fa acqua, ma tanta acqua, da tutte le parti.

Alessandro Casadei