Indietro
menu
Rimini

"Vacanzopoli", opposizioni all'attacco. Sensoli (M5S): nessun controllo su soldi spesi

In foto: Raffaella Sensoli
Raffaella Sensoli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 15 set 2016 16:22 ~ ultimo agg. 16:55
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“L’audizione di questa mattina ci ha confermato come sia APT che la stessa Regione non abbiano mai effettuato nessun controllo sui soldi spesi per ospitare a suon di cene, massaggi e giri in Ferrari i giornalisti sia italiani che esteri”, commenta il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaella Sensoli che dopo l’audizione di oggi (vedi notizia) rinnova l’invito alle dimissioni immediate dell’interno Cda di APT. “Se non fosse stato per la nostra interrogazione, e la successiva denuncia pubblica della giornalista del Corriere di Bologna, sia l’assessore Corsini che la presidente Zanetti avrebbero continuato a dormire sonni tranquilli”.

“Sia la presidente Zanetti che il dg Burioni hanno confermato, di fatto, che nessun tipo di controllo efficace è stato mai effettuato sulla veridicità dei rimborsi spese che l’ex capo ufficio stampa di APT compilava – spiega Raffaella Sensoli – Se lui stesso non avesse ammesso, parlando con altri giornalisti, la sua abitudine a inserire nominativi che in realtà non avevano preso parte a cene o pranzi con lui, APT non si sarebbe mai accorta di questo inghippo, nonostante noi per primi a fine luglio avessimo evidenziato la sproporzione di alcune spese rimborsate allo stesso Grassi. E così, nell’estremo tentativo di far passare la bufera, sia la Regione che APT, spalleggiati da tutti i consiglieri del PD, hanno scaricato ogni responsabilità sul capo ufficio stampa dimissionario credendo che in questo modo di poter liquidare in fretta il caso”. Il Movimento 5 Stelle ha invece presentato il 1 settembre un esposto alla magistratura. La consigliera Sensoli ha chiesto ai vertici di APT spiegazioni riguardo ad alcune spese sostenute sia nel 2014 che nel 2015. Tra i casi l’ospitalità per una settimana per un giornalista del TG2 in un hotel a Cesenatico (che è costata oltre 1000 euro), il pranzo da 250 euro pagato a un giornalista nel ristorante dello chef Bottura a Modena e il soggiorno da 850 euro a un dirigente RAI ospitato a Rimini con moglie e figlio. “Tutte spese che a nostro avviso con gli educational tour non c’entrano proprio niente”. “A questo punto non ci resta che aspettare che sia la magistratura che l’Ordine dei giornalisti portino a termine le loro rispettive inchieste per provare a fare ulteriore luce su questa vicenda”.

“La presidente Zanetti- è intervenuto oggi Massimiliano Pompignoli (Ln)– ha voluto scaricare, in parte, la responsabilità sull’organo di vigilanza, che ha il compito di verificare se le procedure sono corrette, ma la responsabilità ricade sul consiglio d’amministrazione e sul suo presidente”. Lascia perplessi, ha concluso, “che solo dal 9 agosto Apt Servizi sia venuta a conoscenza dei rimborsi fasulli, peraltro attraverso un giornale. E prima cosa succedeva? Qualcosa evidentemente non ha funzionato”.

Anche Andrea Bertani (M5s) ha criticato l’operato dei vertici di Apt: “Visto che l’inchiesta interna è partita solo a seguito di un articolo di giornale, evidentemente la nostra precedente interrogazione, presentata a luglio, non aveva sollevato alcun dubbio”.

Per Stefano Bargi (Ln) “c’è qualcosa da ritarare. Ci lascia perplessi la notizia che giornalisti Rai abbiano ottenuto rimborsi spese da Apt. La Rai dovrebbe essere attenta al territorio anche senza contributi”.

“Abbiamo capito- è infine intervenuto Tommaso Foti (Fdi-An)– che la maggioranza ha già deciso chi condannare e chi assolvere. Oggi abbiamo un eccellente assente, chi si è dimesso dall’incarico”. Stupisce, ha poi aggiunto, “che il management di Apt non si sia accorto di nulla”. Se nell’erogazione dei contributi, ha concluso il consigliere, “è previsto un certo tipo di discrezionalità, i controlli devono essere più attenti”. Infine, ha chiesto a Regione e Apt, in caso di processo, di costituirsi parte civile.

La maggioranza ha invece ricordato che l’APT si è mossa subito ribadendo che si è trattato di un caso da trattare con serietà ma isolato. “Laddove vi siano irregolarità, è nostro compito intraprendere tutte le azioni del caso. Stiamo parlando di una probabile irregolarità soggettiva grave” ha detto Paolo Calvano (Pd). “Dobbiamo comprende- ha aggiunto il consigliere-  se la situazione è isolata o se altri hanno disatteso le regole. Apt, ha concluso, “dati alla mano, funziona, un solo comportamento sbagliato mette alla berlina un lavoro utile, che ha portato dei frutti”.

Per Barbara Lori (Pd) “l’Apt è un’opportunità e una risorsa, anche in prospettiva dell’approvazione della nuova legge sul turismo”. Attendiamo, ha concluso, “le scelte del cda di Apt e le risultanze dell’indagine interna”. Roberto Poli (Pd) ha poi riferito: “Se ci sono delle responsabilità siamo i primi a chiedere dei provvedimenti, Apt e Regione si sono mosse repentinamente”. Non vedo, ha aggiunto, “alternative ad Apt, nel 2015 abbiamo avuto in Emilia-Romagna 1,5 milioni di presenza in più, nel 2016 c’è ulteriore incremento”.

Mirco Bagnari (Pd) ha ribadito l’utilità degli educational tour. E ha poi rilevato che “Apt si è mossa subito, prevedendo controlli stringenti”. Anche Giorgio Pruccoli (Pd) ha ribadito che “la rete di controllo ha funzionato: se qualcuno sbaglia va perseguito, introducendo ulteriori barriere”. Stiamo parlando, ha aggiunto, “comunque di un caso isolato”. Infine ha espresso un giudizio positivo sull’utilizzo degli educational tour: “Le presenze turistiche sono in aumento”.

Per Luciana Serri (Pd) “occorre tenere dritta la barra, tutelare un settore strategico per la nostra economia. I dati dell’ultimo anno sono confortanti”. È importante, ha concluso, “dialogare con il mondo”.