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Attualità Rimini

Santarcangelo celebra il 72° anniversario della Liberazione con una targa a Stargiotti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 24 set 2016 15:30 ~ ultimo agg. 15:36
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Santarcangelo ha celebrato il 72° Anniversario della Liberazione questa mattina con la posa di una targa dedicata al partigiano santarcangiolese Giuseppe “Nino” Stargiotti, di fronte a quella che fu la sua abitazione nel giardinetto di Contrada dei Signori all’altezza del civico 36. Stargiotti è stato ricordato dal sindaco Alice Parma e dal presidente provinciale dell’ANPI Giusi Delvecchio insieme ai familiari.

Giuseppe “Nino” Stargiotti – Nato a Santarcangelo il 28 febbraio 1928, dal marzo 1944 entra a far parte del 3° Battaglione della Brigata SAP di Santarcangelo, che lo incarica della consegna di armi e munizioni. Da partigiano ha contribuito significativamente alla lotta di Liberazione contro il nazifascismo, come dimostra il conferimento del diploma di partigiano garibaldino nel XXX anniversario della Liberazione da parte del Comandante Generale delle Brigate Garibaldi, Luigi Longo e del diploma d’onore al combattente per la libertà d’Italia da parte del Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1984.

L’intervento del sindaco Alice Parma alla cerimonia:

Buongiorno a tutti e grazie di essere qui.

Oggi ci ritroviamo per ricordare il 24 Settembre di 72 anni fa, quando l’azione combinata di Alleati e Partigiani liberava Santarcangelo dall’occupazione nazifascista con una drammatica battaglia, ricordata nelle pagine del libro “La notte delle bandierine rosse”.

Alla battaglia di Santarcangelo, combattuta nella notte tra il 23 e il 24 settembre 1944, presero parte tre battaglioni di gurkhas indiani agli ordini della Prima Divisione Corazzata dell’esercito britannico, sostenuti da forze inglesi e canadesi.

Le persone che vissero quelle ore drammatiche, ormai, hanno quasi tutte lasciato questo mondo. Ma ce n’è una che in questi anni di commemorazioni ci ha sempre accompagnati, in alcuni casi di persona in altri inviandoci un pensiero dalla lontana Inghilterra.

Si tratta dell’ufficiale inglese Richard Wallington, che partecipò alla battaglia di Santarcangelo contribuendo alla sua Liberazione, a prezzo però di perdite altissime: 47 uomini del suo reggimento, infatti, rimasero a terra senza vita.

Potete immaginare con quale sorpresa, a distanza di due anni dall’ultimo contatto, una decina di giorni fa ho aperto la mia casella di posta elettronica trovando un suo breve ma significativo messaggio, che vorrei leggervi ora:

A due settimane dal mio 94esimo compleanno, saluto Lei e tutti cittadini di Santarcangelo in occasione del 72mo anniversario della Liberazione della vostra bella città. Gli eventi del settembre 1944 sono ancora molto nitidi nella mia memoria. Come Lei sicuramente saprà, ho visitato Santarcangelo diverse volte con la mia famiglia e sono sempre stato accolto con la massima cortesia e gentilezza da tutti voi. Vi faccio personalmente i miei complimenti per la vostra attività di rinnovamento della memoria, in particolare nei confronti delle giovani generazioni, dei terribili eventi del 1944.

Richard Wallington – Quarto Ùssari
Noi siamo qui proprio per questo, per ricordare chi – dall’Inghilterra a Santarcangelo – ha dato il suo contributo, e in alcuni casi la sua vita, per porre fine alla situazione intollerabile di limitazioni delle libertà fondamentali che si era affermata in Italia durante il ventennio fascista.

Anche la nostra piccola Santarcangelo ha avuto i suoi aguzzini. Ma c’è stato anche chi ha trovato il coraggio per alzare la testa, per non rassegnarsi a una situazione che probabilmente in alcuni momenti sembrava immutabile.

Tra queste, oggi ricordiamo e rendiamo omaggio a Nino Stargiotti, insieme alla sua famiglia che nei giorni scorsi ha voluto inviare a me e a Giusi Delvecchio un messaggio di ringraziamento per la posa di questa targa.

Io ringrazio davvero Sonia Stargiotti per le sue parole, che se vuole potrà riferire personalmente a tutti i presenti dopo l’intervento dell’ANPI. Ma a Sonia, così come a Simonetta e a Rosina, dico che siamo noi a dover ringraziare, perché senza le persone come Nino, capaci di fare la scelta giusta quando era più difficile, noi non saremmo qui oggi.

E lo dico da sindaco eletto democraticamente dai cittadini: una cosa che oggi sembra banale e scontata ma a quei tempi non lo era, visto che le elezioni, quando c’erano, si svolgevano con la “compagnia” – diciamo così – di uno che ti controllava mentre votavi, anche dentro la cabina elettorale.

Grazie e buona Liberazione a tutti.