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Attualità Rimini

Esternalizzazione. Uil chiede tavolo confronto. Cisl: soluzione è l'ASP

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 22 set 2016 14:04 ~ ultimo agg. 19:28
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Dopo la CGIl anche la UIl esprime grande perplessità sulle modalità prospettate dal comune di Rimini per l’eternalizzazione di alcune nidi e scuole dell’infanzia.

Il sindacato spiega che, a luglio, il comune in un incontro “durato poco più di un’ora” aveva preannunciato “anche se non chiaramente” questa eventualità della esternalizzazione, senza però dire che la proposta riguardava il 40% delle sezioni, ma “indicando l’operazione come emergenziale e determinata dalle contingenti scarse capacità occupazionali”. Aveva assicurato che le scelte non avrebbero avuto impatto sul personale, se non eventuali spostamenti a aveva spiegato che l’esternalizzazione avrebbe reso possibile il potenziamento, per quelle sezioni, dei servizi come l’operatività il sabato e il prolungamento dell’orario alle 18.30/19 “lasciando a trattativa privata con le cooperative vincitrici dell’appalto il “quantum economico” per chi volesse il servizio prolungato“.

LA Uil ammette il problema legato alle assunzioni vista l’età media molto elevata delle educatrici e il rimpiego di alcune con patologie “in altre mansioni SENZA LIBERARE POSTI DI LAVORO” e alle varie leggi di stabilità che riducono per gli enti le assunzioni di ruolo possibili ad una unità ogni quattro pensionamenti. Ma chiede che sia aperto un tavolo per confrontarsi sulle varie prospettive, perché la via imboccata dal comune potrebbe comportare “la progressiva esternalizzazione di tutto il servizio educativo“.

Solleva anche la questione del personale a tempo determinato: “A costoro potremo al massimo prospettare, dopo almeno un decennio di utilizzo, un posto precario presso le cooperative che vinceranno le gare di appalto, oppure (se risulteranno idonei nel concorso a tempo determinato che si espleterà in ottobre) l’opportunità di continuare ad essere supplenti precari a vita“.

Conclude: “Noi non siamo intenzionati a svendere l’alta qualità e professionalità dei servizi educativi di questo territorio, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti abbiano il meglio, anche perché è attraverso le tasse che noi paghiamo che le amministrazioni erogano i servizi, quindi esigiamo massima qualità, l’unico garante del sistema è il pubblico”.

Sempre oggi interviene Giuseppe Bernardi della Funzione Pubblica della CISL Romagna che vede l’intenzione di esternalizzare il 40% delle sezioni comunali “come rinnegare tutto l’impegno, l’esperienza e la professionalità messa in campo negli ultimi 40 anni dal comune di Rimini, delle amministrazioni passate, dei dirigenti, delle coordinatrici, delle educatrici, delle insegnanti e delle ausiliarie, tutti impegnati affinché il servizio scolastico a gestione diretta rispondesse egregiamente ai bisogni delle famiglie e soprattutto alle esigenze di continuità pedagogica per i bambini. Di certo non si negano i limiti normativi che si pongono alle risorse economiche dei comuni, e ai relativi limiti di spesa sul personale, ma non per questo si deve gettare al vento l’esperienza del servizio scolastico a gestione pubblica”. Ma la soluzione per Bernardi c’è: “Se assegnazione esterna deve essere, perché non verso l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP), che si rappresenta come un soggetto innovativo di grande rilevanza nell’ambito dei soggetti pubblici produttori ed erogatori di servizi socio-sanitari”. “L’ASP, ha lo scopo di fornire un assetto più strutturato e funzionale alla componente pubblica del sistema di produzione ed erogazione dei servizi per le persone in ogni fascia di età, nell’ottica della più ampia integrazione socio-sanitaria. L’ASP può permettere una gestione unitaria e una qualificazione dei servizi grazie al superamento della frammentarietà degli interventi e allo sviluppo dell’integrazione con gli altri soggetti e servizi che costituiscono il welfare di comunità”.

E nella provincia di Rimini, distretto Nord, c’è già un esempio: “L’ASP Casa Valloni di cui socio di maggioranza è lo stesso Comune di Rimini, alla quale, già da diversi anni ha affidato due suoi asili nido, il Bruco Verde e il Cerchio Magico, aprendo la strada anche ad altre esperienze con la gestione dell’asilo interaziendale Belnido e il Residence dei Bambini, quindi perché non continuare la gestione pubblica attraverso l’ASP Casa Valloni. Questo è il solo modo che dimostra la volontà di migliorare l’attuale gestione, tale da garantire continuità all’offerta educativa e stabilità ai lavoratori, venendo così incontro alle richieste di famiglie e del personale”.