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Attualità Rimini

Charter russi con Nordwind. Da AiRiminum scacco ad Ancona: si vola dal Fellini

In foto: aerei Nordwind
aerei Nordwind
di Redazione   
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ven 16 set 2016 14:38 ~ ultimo agg. 17 set 10:44
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Resta teso il clima tra aeroporti. AIRiminum 2014 S.p.A. annuncia a partire da domani, sabato 17 settembre, il ritorno all’Aeroporto di Rimini del volo di Nordwind Airlines, la compagnia aerea con base a Mosca che opera voli charter a favore di diversi tour operator russi, dopo che recentemente era stato annunciato il trasferimento sull’Aeroporto di Ancona.

La tratta verrà ripristinata all’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino “Federico Fellini” con la frequenza di un volo a settimana operato con un Boeing 777 in grado di trasportare 393 passeggeri.

Il risultato – spiega AiRiminum – si è potuto raggiungere grazie alla buona volontà di tutte le parti che hanno lavorato in queste settimane per trovare una soluzione equilibrata che potesse rispettare al contempo le condizioni di economicità aziendale dell’aeroporto e quelle altrettanto legittime della compagnia aerea.

 “Siamo molto felici di questo ritorno “a casa” di Nordwind – dichiara l’Amministratore Delegato di AIRiminum 2014 S.p.A. Leonardo Corbucci –  dopo un esilio forzato di sole tre settimane. Dobbiamo per questo ringraziare la compagnia e i nostri partner russi con cui crediamo di aver trovato una base su cui costruire un percorso strategico solido e duraturo per i prossimi anni, nella consapevolezza che il livello qualitativo dei servizi dell’Aeroporto Fellini e l’accoglienza loro riservata dal territorio siano in grado di soddisfare le aspettative dei passeggeri di Nordwind.

Corbucci se la prende anche col “far west” creat da aeroporti in situazioni controverse come quello di Ancona:  “Quello che ci fa indignare e ci lascia perplessi è che il nostro tentativo faticoso di innovare il settore dei medi aeroporti italiani attraverso nuove modalità gestionali orientate sull’efficientamento e l’autosufficienza economica venga costantemente boicottato da operazioni spesso in perdita e senza alcun ritorno per il territorio di riferimento, praticate da aeroporti che si sostengono esclusivamente su fondi pubblici.