Podismo e non solo. Il 19° Palio dell'Assunta apre alla cultura
Venerdì scorso a Rimini si è svolto il 19esimo Palio dell’Assunta, podistica agostana che riprende un’antica tradizione riminese.
[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_e47y408o” width=”400″ height=”175″ /]
Per la sua 19esima edizione il Palio dell’Assunta si presenta in una nuova versione, che insieme alla podistica dal porto alle Grazie cerca di recuperare il valore storico e culturale del palio. Il palio nasce infatti come tradizione ottocentesca dei riminesi, soprattutto i pescatori, che a ferragosto salivano alle grazie con la ligaza per ringraziare la vergine. Novità di quest’anno sono state due iniziative che hanno affiancato la corsa: il percorso tra i monumenti del centro guidato dalla storica dell’arte Michela Cesarini e la visita al Museo degli Sguardi e al Santuario delle Grazie. E anche il percorso di 11 chilometri quest’anno ha abbracciato diversi luoghi significativi, artistici e ambientali, della città di Rimini. 375 gli iscritti tra la podistica e le varie attività. Il primo ad arrivare a Covignano, al termine della salita che solo i migliori hanno percorso interamente di cosa, è stato il sammarinese Matteo Felici. Poi la tradizionale festa con gli stand e la cena nel piazzale del Santuario, la cui chiusura è arrivata purtroppo in anticipo causa acquazzone. A gestire l’organizzazione, sempre sotto l’egida del Centro Sportivo Italiano, è stata l’associazione La Pedivella Associazione che, nonostante le difficoltà nell’organizzare una manifestazione in assenza di contributi e sponsor importanti, è intenzionata nei prossimi anni a coinvolgere sempre di più la città per fare sempre più del Palio dell’Assunta non solo un evento sportivo e di festa, ma anche un’occasione per recuperare i valori della tradizione e della fede.