Democratica Riccione: ma la Tosi non voleva vendere il Palas?
Che fine ha fatto l’intenzione di vendere a privati il palariccione? A chiederselo Democratica Riccione, il gruppo di autosospesi dal PD cittadino. Ricordando come la Tosi definisse, al tempo dell’opposizione, la struttura il “Paladebit” e “sollecitasse la vendita del Palazzo ai “capitani coraggiosi” riccionesi”. Sembra invece che ora l’idea sia cambiata e il Palas per il sindaco “è diventato un esempio di corretta gestione pubblica“.
“Peccato che i numeri – aggiunge il gruppo – non abbiano subito variazioni di rilievo rispetto al passato e la società di gestione continui a sopravvivere solo grazie all’aiuto del comune stesso. Facendo peccato si potrebbe pensare che ai “grandi elettori” della Tosi oggi convenga lasciare formalmente la gestione e i relativi oneri in mano pubblica, limitandosi ad incassarne i benefici”. “In effetti – scrivono polemicamente – perché pagare quello che oggi si può avere gratis? “
Una privatizzazione, ricorda Democratica, “resa obbligatoria dall’operazione di scissione societaria e dal contestuale affidamento transitorio (senza gara pubblica) ad una società sempre partecipata dal comune” e su cui interviene anche la Legge che ribadisce che “le amministrazioni pubbliche non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere, direttamente o indirettamente, partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.”