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Morosità in aumento, nuovi criteri per servizi residenziali per anziani

repertorio

Il Comitato di Distretto socio sanitario di Rimini nord (Comune di Rimini, Comune di Bellaria Igea Marina e Unione dei Comuni della Valmarecchia) ha introdotto criteri e linee operative per la gestione della fase di accesso e di riscossione delle rette a carico degli  utenti dei servizi residenzali per anziani, dei servizi semiresidenziali e residenziali per disabili. Il documento – spiega una nota – nasce dalla necessità di contenere la morosità che si è riscontrata nel pagamento delle rette, fenomeno che si è aggravato negli ultimi anni e che, oltre a nascondere risvolti talvolta drammatici sul piano umano, rischia di andare a intaccare la sostenibilità di servizi fondamentali di cui gli enti pubblici si fanno in gran parte carico.

Nel documento approvato dal Comitato di Distretto sono state individuate le misure che sia gli enti pubblici committenti sia i gestori dei servizi sono tenuti a mettere in campo, per andare a ridurre il tasso di evasione e continuare a tutelare ad una fascia di utenza debole come la popolazione anziana e disabile.

Misure necessarie per situazioni che assumevano contorni fuori controllo (morosità anche per decine di migliaia di euro) e che, per il vicesindaco di Rimini con delega a sociale e sanità Gloria Lisi vogliono “responsabilizzare le famiglie, innanzitutto dal punto di vista umano”. La compartecipazione di ogni ingresso è calcolata sulle capacità reddituali, ma se il meccanismo non funziona poi la gestione delle strutture si fa più complicata. Con le nuove misure, che permettono di intervenire anche sulle situzioni esistenti, si responsabilizzano maggiormente i familiari nel momento stesso dell’ingresso in struttura.

Nel dettaglio, le linee operative prevedono che una volta stabilito l’inserimento di un anziano in struttura residenziale a ciclo continuativo, l’assistente sociale debba richiedere l’attestazione ISEE socio sanitario per struttura quale elemento essenziale non derogabile per la collocazione nella lista d’attesa distrettuale delle strutture accreditate. Qualora l’utente o i famigliari manifestino difficoltà a sostenere la quota di compartecipazione a loro carico, è possibile presentare domanda di integrazione retta al Comune di residenza. Nel caso i famigliari non provvedano a rendere la propria dichiarazione necessaria a calcolare l’ISEE socio sanitario per struttura, il Servizio sociale territoriale deve presentare ricorso per la nomina dell’Amministratore di Sostegno e – verificate le condizioni e le circostanze di fatto – può procedere alla segnalazione alla Procura della Repubblica ai fini della valutazione della sussistenza di eventuali reati. Nei casi di comprovata necessità ed urgenza si procederà comunque all’inserimento in struttura, acquisendo successivamente  la dichiarazione ISEE.

Nel momento in cui sopravviene una situazione di morosità, l’ente gestore del servizio è tenuto ad informare tempestivamente l’ufficio distrettuale di piano, a partire dal secondo mese di mancato pagamento e può concordare con l’ospite o con i famigliari un piano di rateizzazione del debito maturato. In caso di mancato accordo sul piano di rateizzazione o di persistente morosità, l’ente gestore è tenuto ad intraprendere sollecitamente le procedure di recupero del credito tramite le vie legali normativamente ammesse.