Indietro
menu
Rimini Rimini Social

Il fascino oltre le sbarre

di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 5 lug 2016 11:12 ~ ultimo agg. 9 lug 15:55
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

 

Guardate queste foto, 18 ragazze dagli occhi pieni e intensi che guardano fissi l’obiettivo e seguono con lo sguardo lo spettatore che si sposta da un pannello all’altro per osservare da vicino le luci calde che le avvolgono, il tocco del trucco attorno all’occhio, la piega della bocca o il colore dei capelli.
Hanno tutte una bellezza fuori dai canoni. Si percepisce che non sono modelle, ma solo perché la moda ci ha abituato a volti e corpi irreali, scavati dal trucco e dalle luci per creare un’apparenza poco carnale.

Ironia, stanchezza, timore, malizia, da questi sguardi emergono sentimenti potenti e forti, che trascinano e ipnotizzano chi si sofferma anche solo per un attimo a guardare. Chi sono? I nomi non li so, così come le età, né le professioni. L’unico elemento che le accomuna tutte è il carcere. Queste diciotto donne sono tutte carcerate. Non tutte, in realtà: da quando il progetto è stato realizzato ad oggi, otto di loro sono uscite di prigione. Eppure, l’idea di Mauro Rosatelli e Claudio Laconi è, nella sua semplicità, rivoluzionaria e meritevole: mostrare queste donne per la loro femminilità, per il loro essere donne, e non per l’accessorietà di essere carcerate.

Idea rivoluzionaria perché, alla fine, è più forte di noi: l’abito fa il monaco. Se vediamo una persona inserita in un particolare ambiente, in questo caso il carcere, ecco che questo diventa determinante. La donna ritratta diventa subito carcerata, galeotta, magari anche infame e sicuramente meno bella di quanto appare così. Soprattutto se chi guarda le foto, ad un primo sguardo, non conosce nulla della mostra. Così sono solo donne, belle, meno belle, femminili o dai tratti più duri, ma sempre e solo donne. Nient’altro.

 

“Perché umiliarle ancora? – dice Mauro Rosatelli, fotografo e uno dei due ideatori della mostra presentata a Rimini lo scorso 3 luglio al club nautico – abbiamo pensato che fosse giusto mostrarle per quello che sono, per la loro femminilità prima di tutto. Per questo abbiamo allestito un set teatrale e le ragazze si sono vestiti con abiti creati da loro. Noi abbiamo voluto fare una vera e propria sfilata di moda”.

Tutte le modelle vengono dalla Casa Circondariale Femminile di Rebibbia.
“L’iniziativa è stata approvata dall’Amministrazione Penitenziaria e dalla stessa casa circondariale, oltre che dal Ministero di Giustizia – continua Mauro – Quando abbiamo avuto l’idea e abbiamo scritto alla direzione del carcere inviando il nostro progetto non sapevamo cosa avrebbero risposto, e invece sono stati subito interessati e anche veloci – tempi burocratici a parte”.

Oltre alla mostra i due fotografi hanno realizzato un calendario per gli anni 2016 e 2017.
“Due anni, sì, perché le modelle erano 18 e le foto tante, e non volevamo lasciarne fuori nessuna”.

 

La presentazione della mostra Il fascino oltre le sbarre, curata dal Soroptimist International club di Rimini, è stata anche l’occasione per “inaugurare” ufficialmente il progetto “Uno spazio tutto per sé nel Carcere della nostra città. Un’oasi di verde e giochi per l’incontro padre – figlio”. Grazie all’intervento del club riminese – che ha aderito ad un progetto nazionale nell’ambito dei diritti dei minori – ora, il carcere della città è dotato di uno spazio esterno con tre gazebo, un’area giochi e uno spazio verde tutto dedicata ai bambini e ai loro genitori.

“E’ un impegno verso i più giovani – ha detto Giorgia Micheli, socia del club che ha seguito più da vicino il progetto – che sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle tematiche giudiziarie. Questi spazi servono proprio a vivere momenti difficili con maggiore serenità, per salvaguardare il più possibile la dimensione umana anche in un contesto come quello del carcere”.

Circa un anno fa era stato inaugurato uno spazio ludoteca interno affinché i bambini potessero incontrare i loro genitori in un ambiente più a loro misura. Ora, con quest’altro nuovo intervento, i padri e i figli potranno vedersi anche all’aria aperta, e potranno giocare insieme per alcuni momenti belli e preziosi per entrambi.