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Attualità Politica

Gadget fascisti. Approvata in Regione risoluzione per vietare la vendita

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
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gio 28 lug 2016 08:18 ~ ultimo agg. 13:09
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L’assemblea dell’Emilia-Romagna ha approvato la risoluzione sull’estensione “del reato di apologia del fascismo anche alla vendita e diffusione di gadget con immagini del regime” presentata dai gruppi Pd, prima firmataria la riminese Nadia Rossi, Sel e AltraEr. Hanno votato no Lega Nord, Forza Italia e Fdi-An, mentre si è astenuto il gruppo del M5S.
Nella risoluzione si chiedeva alla Giunta regionale “di intervenire nelle sedi opportune affinché il reato di apologia del fascismo sia esteso anche alla vendita e diffusione di gadget e oggetti con immagini del regime fascista e nazista e venga inserito nel codice penale, consentendo così la repressione dei reati legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo“.
L’esponente della Lega Nord, Massimiliano Pompignoli ha criticato l’atto perché “utilizza l’estensione del reato di apologia di fascismo come pretesto per colpire i commercianti di Predappio che vivono del commercio di gadget“.

È un segnale importante che abbiamo voluto dare contro la banalizzazione della storia e del male rappresentato dall’autoritarismo fascista. – commenta Nadia RossiLa vendita dei gadget fascisti è molto diffusa e non possiamo assolutamente confondere questa tipologia di commercio con fenomeni di folklore. Lo dobbiamo a chi ha visto limitate le proprie libertà e i propri diritti durante in ventennio, lo dobbiamo a chi poi ha permesso di costruire una società democratica sui ruderi lasciatici in eredità dal fascismo. La memoria non può essere offuscata da mere logiche commerciali”.