Gadget fascisti. Approvata in Regione risoluzione per vietare la vendita
L’assemblea dell’Emilia-Romagna ha approvato la risoluzione sull’estensione “del reato di apologia del fascismo anche alla vendita e diffusione di gadget con immagini del regime” presentata dai gruppi Pd, prima firmataria la riminese Nadia Rossi, Sel e AltraEr. Hanno votato no Lega Nord, Forza Italia e Fdi-An, mentre si è astenuto il gruppo del M5S.
Nella risoluzione si chiedeva alla Giunta regionale “di intervenire nelle sedi opportune affinché il reato di apologia del fascismo sia esteso anche alla vendita e diffusione di gadget e oggetti con immagini del regime fascista e nazista e venga inserito nel codice penale, consentendo così la repressione dei reati legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo“.
L’esponente della Lega Nord, Massimiliano Pompignoli ha criticato l’atto perché “utilizza l’estensione del reato di apologia di fascismo come pretesto per colpire i commercianti di Predappio che vivono del commercio di gadget“.
“È un segnale importante che abbiamo voluto dare contro la banalizzazione della storia e del male rappresentato dall’autoritarismo fascista. – commenta Nadia Rossi – La vendita dei gadget fascisti è molto diffusa e non possiamo assolutamente confondere questa tipologia di commercio con fenomeni di folklore. Lo dobbiamo a chi ha visto limitate le proprie libertà e i propri diritti durante in ventennio, lo dobbiamo a chi poi ha permesso di costruire una società democratica sui ruderi lasciatici in eredità dal fascismo. La memoria non può essere offuscata da mere logiche commerciali”.