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Cronaca Marche

Tentato omicidio Mulargia. 22enne in manette dopo le nozze in Municipio

In foto: la conferenza dei Carabinieri (Newsrimini.it)
la conferenza dei Carabinieri (Newsrimini.it)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 28 giu 2016 08:39 ~ ultimo agg. 29 giu 11:10
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Hanno aspettato che la cerimonia civile si concludesse poi, appena uscito con la neo sposa da un Municipio del pesarese a Montecchio di Vallefoglia, gli hanno messo le manette ai polsi (lo riferisce l’edizione odierna del Corriere Romagna). Non è stato sicuramente un matrimonio rose e fiori per Emanuel Karim Camaldo, 22enne nato a Napoli e da anni trapiantato a Rimini, arrestato lunedì mattina alle 11 con l’accusa di concorso nel tentato omicidio di Augusto Mulargia avvenuto il 5 aprile scorso con un agguato in via Zavagli. E’ stato il ragazzo a chiedere ai militari di potersi sposare prima della notifica del fermo. La moglie e’ stata invece colta di sorpresa. Il 22enne, con precedenti per droga e minacce, è il possessore della Smart usata dai feritori e potrebbe essere l’uomo che ha materialmente esploso i colpi di pistola visto che si trovava al posto del passeggero.

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I sospetti, spiegano i carabinieri in una conferenza stampa, si erano subito concentrati su di lui tanto che i militari dell’Arma, a pochi giorni dall’agguato, avevano effettuato l’esame STUB per la ricerca di residui di polvere da sparo sull’auto, che per colore e targa risultava compatibile con quella notata da alcuni testimoni in via Zavagli con due uomini all’interno che fumavano nervosamente. Determinante la comparazione del DNA effettuata dai RIS di Parma sugli otto mozziconi di sigaretta ritrovati che ha confermato la presenza del 22enne sul luogo dell’agguato. Intercettazioni telefoniche ed ambientali e lo studio dei tabulati telefonici (il suo cellulare è entrato nella cella di San Giuliano alle 19.30 del 5 aprile ed è poi stato spento per due ore) hanno fornito le prove definitive agli inquirenti che ritengono che Camaldo possa essere l’esecutore materiale dell’agguato.
L’esecuzione del fermo, oltre che per il quadro accusatorio, è stata motivata dal concreto pericolo che il 22enne si desse alla fuga: da circa due mesi si era infatti reso irreperibile, subito dopo aver saputo di essere indagato. Inoltre in una conversazione con la madre aveva manifestato l’intenzione di andare in Marocco dove vivono alcuni conoscenti. Camaldo, portato alla Casa Circondariale di Rimini, dovrà rispondere di tentato omicidio, con l’aggravante della premeditazione, e di porto abusivo di arma comune da sparo. L’arma che ha esploso i colpi verso Mulargia non è stata trovata.

Le indagini proseguono per identificare le altre persone coinvolte nell’agguato e il mandante della resa dei conti legata a vecchie questioni di droga: un mancato pagamento di 15/20 anni fa.