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Icaro Sport

Dopo 11 anni, Daniele Mangione lascia la carica di presidente del Rimini Rugby

In foto: Daniele Mangione
Daniele Mangione
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 14 giu 2016 11:30
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Con le ultime sessioni di allenamento della scorsa settimana si è ufficialmente chiuso l’anno agonistico dell’Unione Rugby Rimini San Marino, momento che segna anche il saluto ufficiale da parte del presidente del Rimini Rugby, Daniele Mangione, che dopo 11 anni, non si candiderà più in occasione del rinnovo delle cariche societarie.

A chiusura dal suo mandato il presidente Mangione stila un consuntivo di oltre un decennio di attività.

Dai 22 iscritti del 2004 ai 285 tesserati nel 2015. Da un campo in condivisione con le squadre di calcio a una struttura dedicata alla palla ovale. Lo sviluppo dell’attività di promozione del rugby a partire dalle scuole, la formazione di tecnici e arbitri. La partecipazione al progetto Romagna, che ha permesso la crescita e l’affermazione anche nelle categorie superiori e in azzurro dei ragazzi cresciuti nelle fila del Rimini Rugby. La crescita delle formazioni delle categorie mini-rugby e under, fino alla formazione femminile.

“Sono passati ben 15 anni dal giorno in cui ho varcato i cancelli del club, di cui 11 da presidente, e sono sempre stato fiero ed onorato di espletare questo compito. In tutti questi anni ho cercato di fare e dare il meglio per il movimento rugbistico riminese e se devo tirare le somme posso essere solo soddisfatto del lavoro compiuto – chiosa Daniele Mangione. Tutto questo ovviamente non l’ho fatto da solo e sarebbero tantissimi i nomi da fare per ringraziarvi uno ad uno per l’impegno, chi in prima persona e chi sottobanco, con la sola retribuzione di un sorriso di un giocatore o di una sconfitta o vittoria sudata o di un complimento ricevuto. Non vi nascondo che sono dispiaciuto e lascio la carica a malincuore ma è giusto così… un’unica cosa mi rattrista, che non mi è bastato il tempo per veder assegnato un campo e una struttura degna del nostro club.

Ovviamente io non sparisco, sarò sempre un socio, un papà e per un anno ancora un giocatore. Al nuovo direttivo auguro un buon lavoro; come un padre vi affido il club ormai adolescente e spetterà a voi farlo diventare grande.

Concludo ringraziando tutti: atleti, amici, genitori, sponsor, allenatori, collaboratori, tifosi e fan del Rimini rugby. Grazie per avermi sopportato e supportato. Buona estate a tutti e buon lavoro”.