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Crabs Rimini. Luciano Capicchioni: "il nostro girone è ridicolo. Sono sorpreso e un po' deluso da Bernardi"

In foto: Luciano Capicchioni
Luciano Capicchioni
di Roberto Bonfantini   
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sab 25 giu 2016 02:24 ~ ultimo agg. 27 giu 14:54
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CRABS RIMINI. LUCIANO CAPICCHIONI: “IL NOSTRO GIRONE È RIDICOLO. SONO SORPRESO E UN PO’ DELUSO DA BERNARDI”

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È un fiume in piena Luciano Capicchioni. Nella serata dedicata agli sponsor dei “granchi”, la Basket Rimini Crabs’ Sponsors Night, venerdì sera al ristorante Vite di San Patrignano, il presidente del Basket Rimini Crabs annuncia il ritorno sulla panchina della prima squadra di Andrea Maghelli, già responsabile del settore giovanile biancorosso, ma “bacchetta” anche la Federazione per l’inserimento di Rimini nel girone C (separata da tutte le altre squadre dell’Emilia Romagna) e Massimo Bernardi per come abbia lasciato i Crabs per accasarsi a Santarcangelo.

Si parte dalla scelta di Maghelli: “Maghelli è un nostro uomo, è sempre stato vicino ai Crabs Rimini ed è giusto che lui abbia la direzione della squadra il prossimo anno – attacca Capicchioni. Poi continuerà a seguire tutta l’attività giovanile e questa è una garanzia per noi e per tutta la città di Rimini”.

Sul girone: “il girone è ridicolo, vuol dire che la Federazione Italiana ha dei problemi, forse hanno bevuto quando hanno fatto quel girone… perché non puoi dire che Rimini è la città più a sud dell’Emilia Romagna e quindi la escludi dalla regione. Questa è una risposta data da loro e mi irrita molto questo fatto perché per noi vuol dire niente derby, quindi meno incassi. E questo ci comporta anche un danno economico. Già l’anno scorso ci hanno danneggiato con l’arbitraggio, adesso cercano di danneggiarci con il girone, ma non ci riusciranno”.

Sulla composizione della squadra: “la linea verde continuerà perché economicamente parlando l’anno scorso è stato un bagno di sangue e non possiamo permetterci un bagno di sangue ogni anno. Se non c’è un intervento massiccio da parte delle forze imprenditoriali e politiche di Rimini è molto difficile continuare, e che vivacchino con Capicchioni perché non è giusto. Rimini deve incominciare a dare di più. L’anno scorso Rimini ha dato una cifra che pagava un giocatore e non è sufficiente. Ne abbiamo dieci di giocatori. Quindi dobbiamo fare in modo che la città si svegli. Comunque sia noi abbiamo una linea verde importante”.

Sulla scelta di Massimo Bernardi di lasciare i Crabs per legarsi per i prossimi quattro anni agli Angels Santarcangelo, che ripartiranno dalla serie D: “no comment. Sono rimasto sorpreso, e anche un po’ deluso, perché non credevo che andasse via senza chiedermelo o dire almeno “senti Luciano, me ne vado”. Ci ha messo di fronte al fatto compiuto. Io ho saputo che se ne andava dal vicepresidente Moreno Maresi. Ho chiesto “dove?” Mi fa “a Santarcangelo”. Ho detto: “ah bene, bella scelta!” Non mi sembra una scelta normale per quello che ha fatto quest’anno. Lui poteva o rimanere con noi o puntare ad altri obiettivi”.

Bernardi si è proposto come “mediatore” tra le due società. Sarà mai possibile trovare un’intesa, visto che ci provate senza successo da anni? “Magari riuscisse – risponde Capicchioni -. Io sono anni che cerco di farlo, ma non ci riesco. Dicono che ho problemi di voler comandare, non è vero, cioè io voglio comandare se pago, altrimenti comando per la mia percentuale. Purtroppo comando a Rimini perché sono costretto a coprire i buchi. Io il dialogo l’ho sempre cercato, sono loro che non vogliono farlo. Anche l’anno scorso quando è andato via Gandolfi, che sembrava fosse il problema della collaborazione, ho chiesto un incontro e loro mi hanno detto che era troppo tardi. Che il 15 giugno fosse troppo tardi… il 30 giugno si fanno le iscrizioni ai campionati. Troppo tardi per i loro programmi. Un programma che fa come lo yo-yo: vai dalla serie B alla serie D, poi dalla D alla B, quindi dalla B alla D, si vede che gli piace”.

Potrebbe vestire la canotta con il “granchio” qualche ex Angels? “Noi siamo sempre disposti. Anche l’anno scorso avevamo avvicinato dei giocatori che poi hanno deciso di andare a Santarcangelo. Un giocatore fu poi ceduto a Cento. Santarcangelo sembra faccia la gara su Rimini: devono prendere i giocatori che a noi interessano e l’allenatore nostro, perché mi risulta che abbiano anche chiesto al nostro Maghelli di fare parte del loro gruppo. Quindi si vede che gli piacciono i nostri allenatori e i nostri giocatori. Rimini è una città importante, Santarcangelo è una parte importante di questa città perché è il cuore industriale di Rimini, ed è un peccato che non sia parte di Rimini perché insieme si potrebbero fare tante cose”.

Sul pubblico riminese: “Devo ringraziare il pubblico di Rimini, che ha reagito ed è sempre stato vicino a noi. È stato molto fedele. Se gli imprenditori, i politici, gli albergatori di Rimini fossero uguali ai tifosi forse saremmo in serie A. Con i tifosi non possiamo però fare molto. L’anno scorso hanno dato un settimo (circa 55mila euro), però hanno dato più degli imprenditori, più di tutti gli sponsor, pagando due giocatori”.

Difficilmente Chiera e Perez resteranno: “sirene ce ne sono tante. Sono giocatori di altissimo livello. In Italia e anche all’estero ci sono tanti giocatori prodotti da noi che non possiamo tenere. Chiera e Perez stanno andando fuori prezzo. Sono giocatori che dovresti mettere sotto contratto per due-tre anni per tenerli e poi magari cederli e guadagnare. Cosa che non può fare Rimini perché non ha i soldi per farlo”.