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Rimini Calcio. Dissequestrato il 30% delle quote. De Meis: "Il Rimini finalmente è libero"

In foto: Fabrizio De Meis
Fabrizio De Meis
di Roberto Bonfantini   
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mer 18 mag 2016 16:13 ~ ultimo agg. 21 mag 13:46
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Si sblocca una questione che stava complicando da tempo la situazione societaria in casa biancorossa. È stato dissequestrato il 30% delle quote societarie della Rimini Calcio, poste dal Tribunale di Bologna sotto sequestro conservativo per la querelle tra la proprietà dell’AC Rimini 1912 e la società italo-inglese Luukap.

“È una notizia che accogliamo con soddisfazione infinita perché dopo 11 mesi in cui sono stato con il “cappio al collo” da parte di queste persone, che hanno approfittato della situazione di difficoltà della mia azienda, la Rimini Calcio è finalmente libera. Lo considero un primo passo importante verso la soluzione dei problemi societari”. È il commento a caldo del presidente del Rimini, Fabrizio De Meis.

È stato lo stesso De Meis a comunicare la notizia alla squadra, oggi pomeriggio prima dell’allenamento. “Ho percepito una squadra molto concentrata sull’obiettivo sportivo – racconta il presidente del Rimini –. Ho visto grande concentrazione sulla partita e meno sulle vicende societarie. Io sono andato a dargliela di persona perché è una notizia che libera la società. E questo aspetto ci aiuta moltissimo. Mi sono anche “scusato” per quello che hanno passato da metà febbraio in poi, quando la situazione è precipitata.
Speriamo che riescano nell’impresa in un anno così complicato sotto tutti i punti di vista: per i problemi della mia azienda, i problemi avuti con Luukap e tutti gli infortuni che abbiamo avuto. Il mister, lo staff e tutti i giocatori stanno facendo un grande lavoro”.

E ora, a livello societario, cosa succederà? “L’Aquila-Rimini e Rimini-L’Aquila, solo quello conta in questo momento, sperando di centrare l’obiettivo della salvezza. Gradisco poco le interviste, le trattative vanno fatte nelle sedi opportune, non sui giornali. Spero solo che adesso si spengano i riflettori sulla situazione societaria e si punti invece sulla salvezza. Spero che ci sia meno “cinema” possibile per lasciare la squadra tranquilla. Da domenica 29 maggio daremo spazio ad altri aspetti, sperando di farlo da società di LegaPro”.

Preferisce incontrare L’Aquila o avrebbe preferito la Lupa Roma? “Credo che ogni squadra abbia le sue caratteristiche. Rispetto alla Lupa Roma, L’Aquila è una squadra qualitativamente più forte, ma la Lupa Roma è molto “rognosa”. Nei play out credo che la differenza la facciano le motivazioni e l’approccio alla gara. La nostra squadra ha fatto bene dal mercato di gennaio in poi. Abbiamo fatto una prima parte di stagione da penultima in classifica e una seconda parte da sesta posizione”.

Quanto è stato importante il ritorno sulla panchina biancorossa di mister Acori? “Secondo me il mister è stato indispensabile, il grande rimpianto è non averlo scelto prima… Se lo avessimo avuto all’inizio dell’anno sono sicuro che avremmo chiuso il campionato in ben altre posizioni. Quando ho conosciuto il mister poco prima di Natale mi ha conquistato subito. Oltre che un allenatore bravo è una persona straordinaria. Difficilmente qualcun altro sarebbe riuscito a gestire la situazione come ha fatto lui”.

All’orizzonte c’è qualcuno interessato ad entrare nel Rimini? “Noi lavoriamo per cercare di risolvere tutti i problemi della società, però in questo momento la priorità non può non averla il campo. Mi auguro che si parli poco delle vicende societarie in questi giorni e si lasci la squadra tranquilla. Chiaramente noi lavoriamo tutti i giorni per risolvere i problemi societari. E la notizia di oggi ci aiuta perché non abbiamo più una parte delle quote sotto sequestro. Questo vuol dire tornare un po’ alla normalità”.

Vi è arrivata una proposta dal gruppo che ha incontrato nelle scorse settimane l’amministrazione comunale?
“Non ho ricevuto nessuna proposta ufficiale. Se qualcuno vuole venire a Rimini lo faccia nelle sedi opportune”.

E se il Rimini dovesse malauguratamente retrocedere? Questo comporterebbe un “deprezzamento” significativo della società. “Non ci voglio pensare, voglio sperare che riusciremo a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio dell’anno”.

LA NOTA UFFICIALE DELL’AC RIMINI 1912
Il Tribunale Ordinario di Bologna in data odierna ha accolto l’istanza  avanzata dagli avvocati dell’A.C. Rimini 1912 il 4 maggio  2016 sospendendo il sequestro giudiziario del 30% delle quote societarie.

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