Indietro
martedì 16 aprile 2024
menu
Blog/Commenti Rimini

Mille di queste Miglia

In foto: la Mille Miglia a Rimini
la Mille Miglia a Rimini
di Gianluca Angelini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 22 mag 2016 11:47
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Giovedì sera, tornando a casa sotto la pioggia, sono passato per il centro di Rimini. In piazza, verso le 23, rombavano le auto della ‘Mille Miglia‘. Bellissime. Qualche anno fa, nel 2008, sono stato spedito a seguirla tutta, la ‘Corsa Rossa’, quella che Enzo Ferrari definiva “la più bella del mondo”. A Brescia, alla partenza, sarei dovuto salire su una delle auto di servizio insieme a altri giornalisti. Invece il mezzo era pieno: ‘se ti va di guidare, puoi prendere quella’, buttó lì un organizzatore.
Quella, come la chiamò lui, era una Mercedes, nuovissima, aggressiva, con il logo della Mille Miglia scarlatto. Che, per due giorni, mi ha scorrazzato su e giù per l’Italia dietro folli piloti scatenati.
Un viaggio – su strade e stradine – tra borghi di una bellezza irreale. In un Paese che, forse, non sa più nemmeno di essere così bello. Me le ricordo bene quelle stradine. E pure mio babbo, quando mi fermai a dormire a Riccione, la notte della tappa nel Riminese. Rimasto insonne a guardare la macchina dell’organizzazione. Non so se per l’entusiasmo, lui patito di auto, o preoccupato che qualcuno potesse portarsela via.
Prima di ripartire verso Roma tagliando per la Valconca e il Montefeltro, fino a Urbino e poi giù verso l’Umbria e Assisi e le valli del Tevere in una sorta di ‘Giro d’Italia’ con tanta passione genuina riversata dalla gente sulle auto e i loro piloti.
Proprio come per la ‘Corsa Rosa’, ad ogni curva e alla sommità di ogni collina, sbucavano tifosi festanti – quasi tutti armati di macchina digitale, i più esperti con tanto di cavalletto – molti seduti a banchetti improvvisati o attorno a tavolini di bar e caffè spostati vicino al ciglio della strada. E diversi contadini, fermi a guardare i veicoli che tagliavano i tornanti, seduti dentro una carriola. Che divertente.

 

Dal blog Pendolarità