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Ancona-Rimini, "Un Baio di voti" e "Un Baio di consigli"

In foto: Il diagonale di Pedrelli che al 6' st vale il 3-0 al Rimini (Sportube)
Il diagonale di Pedrelli che al 6' st vale il 3-0 al Rimini (Sportube)
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 1 mag 2016 23:23
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ANCONA-RIMINI, “UN BAIO DI VOTI”

IL MIGLIORE: MANCINO

Finalmente assegnare la palma di migliore in campo è proprio complicato. Tanti i biancorossi sugli scudi al Dorico di Ancona e soprattutto, a mio modo di vedere, è una bella lotta tra Albertini e Mancino.
Il primo, oltre all’indubbio merito di sbloccare il risultato, si dimostra padrone assoluto della sua fascia ed una spina costante nel fianco dei difensori di casa.
Scelgo però il fantasista numero 10 per la qualità espressa con costanza durante tutto il match, con giocate illuminate e sapienti. Spunti di classe sopraffina come il lancio per la seconda rete di Polidori e l’imbeccata su punizione per il palo di Di Molfetta nel secondo tempo, rappresentano il valore aggiunto che ci si aspettava da lui e che finora aveva evidenziato solamente a sprazzi. Ha mostrato anche di divertirsi e far divertire, liberando in più di un’occasione i compagni con colpi di tacco o giocate “no look” geniali e non fini a se stesse. Con soltanto 90 minuti a disposizione per tentare l’impresa della salvezza diretta, servirà assolutamente che sia lui che la squadra replichino questa prestazione a dir poco eccellente.

IL PEGGIORE: MARTINELLI

Compito per fortuna arduo stavolta, anche quello di trovare un biancorosso peggiore degli altri. La squadra ha mostrato grinta, compattezza tra i reparti e financo giocate di ottima fattura e spessore tecnico.
Ma visto che devo proprio farlo, dico che ho visto un po’ sotto il livello della prestazione dei compagni, quella dei due centrali di difesa. Forse anche perché raramente impensieriti dagli avanti marchigiani, si sono limitati al loro compito di presidio dell’area, senza mai spingersi troppo avanti e soprattutto lasciando finalmente il compito di impostare il gioco a chi vi era preposto. Signorini è comunque riuscito a rimediare la “solita” ammonizione mentre Martinelli ha avuto forse il demerito maggiore della più grave sbavatura, al 24′ del secondo tempo, allorquando si è lasciato troppo facilmente superare da Cognigni che di forza è penetrato in area mandando a lato di un niente il proprio diagonale. In generale giornata un poco timida per il capitano. Speriamo che abbia tenuto in serbo tutte le energie nervose per il proprio personalissimo derby con l’Arezzo. Serviranno eccome!

“UN BAIO DI CONSIGLI A…”

PEDRELLI

Si sarà anche trattato di fare di necessità virtù, ma considero che l’avanzamento di “Pedro” dal ruolo di terzino a quello di mezzala, sia stato un vero e proprio colpo di genio da parte di Acori. Probabilmente la mossa che ci ha permesso di dare scacco matto all’Ancona. E vi spiego perché: Ivan si trova già da diverse settimane in uno stato di forma strepitoso ed è uno di quelli che stanno letteralmente trascinando i compagni in questa rincorsa salvezza. Portarlo più a ridosso della zona nevralgica del gioco ha permesso di rendere ancora più incisivo il suo apporto, come hanno dimostrato non solo la meravigliosa cavalcata della terza rete ma anche e soprattutto il suo assoluto predominio della fascia in perfetta sintonia con Albertini. Questa scelta di formazione ha inoltre consentito di dare continuità di impiego in retroguardia al giovane Lasicki che ultimamente si era disimpegnato alla grande anche come centrale, con interventi sempre puliti ed efficaci. Domenica prossima tornerà disponibile Carcuro (forse anche Puccio, più difficilmente Bariti) e sono curioso di vedere se il Mister resisterà alla tentazione di riproporre questo felicissimo esperimento.

DI MOLFETTA

Dopo averle provate un po’ tutte in quel ruolo, con l’Ancona siamo tornati a puntare su di lui e devo dire che questa volta il talentino di scuola rossonera ha fatto in pieno il proprio dovere dando profondità al gioco e difendendo ogni pallone con la padronanza che lo contraddistingue. Ai malcapitati difensori dorici non rimanevano che le cattive maniere ed infatti innumerevoli sono stati i falli che ha subito, causando da solo più di un paio di ammonizioni ai danni degli avversari che a turno gli si opponevano scorrettamente a contrasto.
Tante comunque le situazioni in cui spalle alla porta è riuscito a liberarsi per puntare il fondo sulla sinistra oppure accentrarsi per chiudere quegli uno due che creano superiorità numerica in attacco e che mai come in questa occasione riuscivano in maniera pulita e veloce.
Unico neo, certamente non di poco conto, il suo perdurante digiuno dalla prima segnatura in maglia riminese. Al Dorico è stato il palo a negargli questa soddisfazione a coronamento di uno schema su calcio piazzato che lo aveva liberato al tiro in piena area.
Diciamo che il gol è maturo e domenica contro l’Arezzo non potrebbe esserci occasione migliore…

Baio