Accusato di riciclaggio per il "tesoro" di Lolli. Assolto amico del latitante
Assolto perché il fatto non costituisce reato. E’ la sentenza pronunciata a Bologna nei confronti di Marco Grazia, accusato di riciclaggio. Era il processo sul ‘tesoro’ di Giulio Lolli, imprenditore latitante in Libia che fu a capo della fallita Rimini Yacht.
Secondo l’accusa nel 2011 Grazia aveva trasferito oggetti di valore consegnatagli dall’amico d’infanzia Lolli, orologi e gioielli per quasi 300mila euro. Per la Procura, prima quella di Rimini, poi il processo passò per competenza a Bologna, si trattava di beni in parte nascosti e in parte alienati, in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa.
L’accusa nel processo in abbreviato ha chiesto due anni di condanna, la curatela Rimini Yacht (assistita dall’avvocato Marco Zincani) un risarcimento da 100mila euro. Grazia, difeso dagli avvocati Matteo Murgo e Stefano Collina, è stato assolto dal giudice Alberto Ziroldi.
(Ansa)