newsrimini.it

La Tifoseria Riminese attacca sindaco e assessore: “i riminesi non sono tutti dei pataca”

La Tifoseria Riminese attacca sindaco e assessore: "i riminesi non sono tutti dei pataca"

I tifosi del Rimini a Santarcangelo

Ricevuto, pubblichiamo un comunicato dei tifosi del Rimini:

“La scorsa settimana ci siamo nuovamente recati presso il consiglio comunale dato che l’incontro promesso da sindaco e assessore allo sport, da farsi insieme a una delegazione della tifoseria ed al Presidente del Rimini, erano stati di nuovo procrastinati, fino ad essere del tutto ignorati come se ci potessimo dimenticare delle parole spese.

Il consiglio comunale non ha avuto luogo per mancanza del numero legale… però è comparso in fretta il sindaco il quale ci ha intrattenuto coi buoni propositi tipici del politicante che s’arrampica sugli specchi per giustificare la sua totale inadempienza rispetto alla situazione della Rimini Calcio. Come credere alla buonafede di chi continua ad accampare scuse per non incontrare il Presidente del Rimini davanti ai tifosi per cercare di capire come poter salvaguardare il presente e il futuro della Rimini Calcio?

L’unica cosa che stanno facendo in merito Gnassi e Brasini è aspettare che il Rimini fallisca, preparando magari sottobanco qualche scambio di favori con gli imprenditori amici in vista dell’agognato fallimento, i cui tempi guarda caso sarebbero gli stessi della campagna elettorale. Una linea di pensiero questa che non tiene conto del fatto che un’intera tifoseria, mano al portafoglio, sta garantendo l’esistenza della squadra affinché possa centrare la salvezza della categoria, unica condizione in grado di garantire dignità sportiva alla città.

La principale squadra cittadina deve essere sostenuta, salvaguardata e salvata, dalla prima squadra nel calcio professionistico al settore giovanile. È inaccettabile parlare di fallimento a chi, prima di tutte le partite casalinghe raccoglie fondi attraverso la “Colletta dell’Orgoglio” (che prosegue anche domani prima di Rimini-L’Aquila) appunto per evitare di dover alzare bandiera bianca.

Per questo avevamo proposto un incontro tra l’amministrazione comunale e De Meis, alla nostra presenza, per vagliare insieme le possibilità di evitare il fallimento di un patrimonio che non è privato ma quantomeno cittadino. Il sindaco a questa proposta ha risposto facendo orecchie da mercante.

Ma i riminesi non sono tutti dei “pataca”, caro Gnassi. Di politici buoni solo a saltare sul carro dei vincitori per farsi intervistare quando ci sono le promozioni, non sappiamo che farcene. È il momento di rimboccarsi le maniche anziché riempirsi la bocca, è il momento di prendere in mano la situazione, non di aspettare il cadavere.

Forza Rimini!

LA TIFOSERIA RIMINESE